Importiamo, anche.Oggi pomeriggio ci sarà la festa all'asilo. Speriamo vengano anche i genitori cinesi, peruviani, filippini ecc..., cioè di metà classe. All'ultima riunione era presente solo la sorella di una delle due bimbe cinesi. Simpatica e sveglia. Non credo ci sia disinteresse da parte di quei genitori. Ci incrociamo, al mattino, ci salutiamo di corsa, pronti al parkour quotidiano per arrivare sul posto di lavoro più o meno puntuali. Io, che un contratto ce l'ho, fatico a ricavarmi due ore di permesso; posso immaginarmi loro, che dipendono ancora più di me dall'umore di qualcuno.G. - la mia G., quella che gioca a macchinine con Ken, ha imparato a scrivere la 'A' da Maria, dorme vicino a Kevin e conta quante parole dice in italiano Izen - una volta se ne è uscita dicendo che i bambini scuri puzzano. Saltare un turno e ripartire dal via.
Non posso non pensare a quello che è successo a Firenze. Non posso non pensare a quello che succede lasciando passare le frasi fatte e certi comportamenti, sparsi un tanto al chilo in giro, ovunque.Però mi sento di dire che siamo fortunati anche in questo: per noi la società multietnica non è teoria da salotto, è quotidianità, sono facce-sorrisi-portinai-cibo-corsi-servizi-mezzi pubblici.... Abbiamo poco da teorizzare e molto da fare e ogni atto concreto costruirà la normalità della situazione in futuro. Sono realista. Non è facile se prendi la 91 tutti i giorni. Non è semplice spiegare chi è la mendicante che sosta davanti alla SMA con quella bambina che abbiamo visto crescere.Ma una spiegazione puntuale data su un fatto reale si ricorda, più di un libro, un laboratorio, un lavoretto.
Parlavo con un'amica l'altra sera - 'Tanto le cose non cambiano' - si diceva. Beh, mi ostino a pensare che essere genitori che si interrogano sia uno dei gesti rivoluzionari, insensati e politici; sicuramente è il mio gesto.A questo penso, tutti i giorni tutto l'anno, non alle lucine natalizie. E ne sento, a volte, il peso e l'utopia.
Alpi, dicembre