Fattorie sociali: un esperienza di integrazione scolastica nel Wiltshire (GB),

Creato il 09 agosto 2011 da 19stefano55

E’ bene conoscere cosa avviene in altre parti d’Europa anche se dobbiamo tener conto di tante diversità. Il racconto che riporto dal sito del Ministero delle Risorse Agricole, per l’home page www.aiol.it , è comunque molto interessante anche per combattere i problemi della dispersione scolastica e di educazione alla convivenza. E’ un pò lunghetto ma si legge d’un fiato.

Le fattorie sociali fanno parte del movimento in crescita dell’’ecotherapy’, ma le attività proposte offrono vantaggi a lungo termine? La giornalista Bibi van der Zeer, si unisce a un gruppo di giovani per scoprire se è così. Riportiamo in parte l’articolo apparso sul ‘The Guardian’, un quotidiano anglosassone.

Fonte: The Guardian. Traduzione: Natalie Nicora, AIOL

Prima di colazione, tre giovani si incamminano verso i boschi, un po’ affaticati dai pesanti sacchi di noci che portano sulle spalle. “Spargetele”, dice loro un membro dello staff Jane Brinson, aiutandoli a passare attraverso una recinzione elettrica. “Se mettete le noci in un solo posto, i maiali più piccoli non saranno in grado di mangiare niente.”

I maiali, che sono enormi, corrono verso di noi e i ragazzi fanno un passo indietro. “Non lo faccio”, dice Daniel, 15 anni . Sofia, invece, che ha 14 anni ed è molto più bassa del suo compagno, solleva la borsa e si muove in avanti, metodicamente versando una dozzina di piccoli mucchi di noci sotto gli alberi, mentre i maiali la seguono. “Ha un istinto naturale”, dice Brinson con ammirazione. Sofia non alza lo sguardo, ma un timido sorriso appare sul giovane viso.

I giovani fanno parte di un gruppo di studenti della scuola di St George di Londra che sono venuti a soggiornare alla fattoria di Jamie nel Wiltshire. La maggior parte di loro non era mai stato in campagna prima. Per cinque giorni, si alzeranno presto, daranno da mangiare agli animali, torneranno alla fattoria per fare una colazione abbondante, per poi cominciare il lavoro che, visto che sono in una fattoria, cambia di stagione in stagione. Alla fine di luglio raccolgono coriandolo, danno da mangiare ai vitelli con Jamie Feilden, il proprietario della fattoria, e aiutano con il raccolto.

Ma questo non è solo un gruppo di giovani in gita scolastica. La fattoria di Jamie è una delle fattorie sociali che in tutto il Regno Unito stanno spuntando sempre più numerose e che forniscono un intervento terapeutico. Gli alunni sono stati scelti dai loro insegnanti perché credono che potranno beneficiare da ciò che l’azienda ha da offrire. Sofia ha bisogno di una tregua, Georgia, 14 anni, è fin troppo tranquilla, e Sarah, 13 anni, ha invece, secondo i suoi insegnati “un atteggiamento preoccupante”. Molti di questi 10 ragazzi sono ben conosciuti dall’unità di supporto all’apprendimento della scuola, e almeno uno, Hasan, 14 anni, è stato recentemente temporaneamente sospeso dalla scuola.

Oltre a dare una mano in azienda, i giovani prenderanno parte anche a sessioni di gruppo con lo psicoterapeuta della fattoria che fornisce loro strumenti utili per calmarsi, o ad affrontare situazioni difficili. Possono fare sessioni per “sussurrare ai cavalli”: sono sessioni singole in cui si parla con uno dei cavalli dell’azienda. Cellulari e dolci sono vietati. Lo scopo è quello di creare un’atmosfera calma e che sia di sostegno a ridurre la sovra-stimolazione. Anche gli insegnanti sono incoraggiati a formare legami più stretti con i ragazzi e ad osservare come il personale dell’azienda interagisce con loro e quali strumenti usano per ottenere il comportamento desiderato.

E i giovani sembrano esserne contenti. Aaron, 12 anni, che ha avuto problemi di abbandono scolastico, racconta del suo “sussurrare ai cavalli”: “Lo [il cavallo] sento come fosse calmo e io sono tranquillo perché si sta concentrando su di me. Ho dovuto trovare il modo di parlare davvero con calma per fargli fare quello che volevo “.

Hasan dice: ” Mi aspettavo di essere infastidito e annoiato, ma appena siamo arrivati è stato fantastico. C’è tanto spazio qui. Qui ognuno può trovare il proprio spazio, ed esprimersi”. Dice che ora si pente della sospensione. “In realtà era giusta. La mia scuola è davvero fica, hanno veramente cura di noi … E’ strano essere qui, ci si sente molto più tranquilli. Non c’è tempo per pensare.”

Come altri suoi coetanei, il ragazzo ha una vita familiare complicata . Qui in azienda è chiaro che è un adorabile ragazzo che ha bisogno di molto sostegno e tranquillità.

“Qui hanno la possibilità di ritornare ad essere bambini”, dice Feilden, durante una breve pausa tra l’alimentazione dei vitelli e la riparazione del trattore nel cortile della fattoria.

Feilden, che è cresciuto in una fattoria, ha studiato e ha insegnato nel sud di Londra, si trovava a pensare sempre più spesso alla fattoria. “Ho anche portato le pecore a scuola. Mi interessava dare ai giovani la possibilità di avere delle esperienze – la famiglia, la fattoria,saltare sulle balle di fieno – le cose che avevo potuto fare io da giovane, e iniziato a pensare a come poterlo fare”, spiega.

Lo psicoterapeuta dell’azienda agricola è sua madre, Tish Feilden, che ha 35 anni di esperienza di lavoro con bambini e adolescenti. “Mi ha sostenuto da subito e immediatamente è diventata parte del team dirigenziale.”

Nel 2006, Feilden, con un paio di altri insegnanti, ha raccolto fondi da diversi enti. Nel 2010, hanno trovato Hill Farm House, vicino a Chippenham, e hanno cominciato a modificarla per farla diventare la Fattoria di Jamie. Il focus, hanno deciso, sarebbe stato l’aspetto della cura, piuttosto che l’ agricoltura, e il loro reddito arriva dalle scuole che inviano i propri studenti. Dal 2006, si stima che circa 700 ragazzi abbiano soggiornato nella fattoria e il fatturato annuo dell’azienda è oggi circa £400.000.

Questo specifico soggiorno è costato al St George 6.000 sterline. Il denaro è stato raccolto dagli insegnanti attraverso alcuni fondi e con una corsa di beneficenza.

A fine soggiorno gli insegnanti hanno detto che molti dei ragazzi avevano le lacrime agli occhi lasciando la fattoria di Jamie. Dopo appena una settimana, chiedo se si notano cambiamenti “E ‘troppo presto per dirlo, davvero”, dice l’insegnate di arte Rebecca Spalding. “Ma questa settimana tutti gli insegnanti mi hanno fermata in corridoio, parlando della differenze che hanno notato nei ragazzi. Georgia si è alzata in classe e ha tenuto in discorso davanti a tutti: ora alza la mano e, per la prima volta, partecipa alle attività scolastiche. Sofia è molto più aperta, la fiducia in se stessa è aumentata molto. Anche se il soggiorno ha avuto un effetto minore su alcuni di loro, credo che sia un’esperienza che si ricorderanno per sempre.”


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