La locandina 'internazionale' del film...
Ci sono dei film verso i quali ti senti clamorosamente inadeguato. I tre lettori di questo blog si saranno accorti da tempo che non ho recensito il vincitore del Leone d'Oro di Venezia, ovvero il Faust di Sokurov. Il motivo è semplice: non me la sono sentita, perchè di fronte a un'opera così complessa e grandiosa mi sono dovuto arrendere alla mia impreparazione... Chiamatela pure ignoranza, se volete: non ho mai letto il testo letterario, e certamente vedere un film come questo senza avere basi culturali adeguate è tremendamente difficile. Insomma, non ci ho capito molto e non mi vergogno a dirlo.Tuttavia, credo che chiunque 'mastichi' un po' di cinema, chiunque abbia un minimo di passione e dedizione verso la settima arte, non possa non riconoscere a Faust la magniloquenza e il rispetto che si merita. Sono dati oggettivi, non sensazioni. Faust è un film monumentale, epico, visivamente grandioso, certo non facilmente digeribile, tuttavia di una bellezza incontestabile.
...e quella della versione 'italiana'
Non è colpa di Faust se la gente dorme in sala. E' colpa di chi va a vedere Faust senza un minimo di preparazione, senza documentarsi, senza avere idea di quello a cui sta per assistere: una partita di calcio può essere emozionante fino all'infarto, ma se chi la guarda non sa nulla di calcio si addormenterà esattamente come vedendo Faust. Lo spettatore medio non fa alcuno sforzo, perchè non ne ha proprio voglia e non gli interessa, e magari va a vedere un film di Sokurov solo perchè non ha trovato posto nella sala accanto, dove proiettano film infinitamente più noiosi come Il cuore grande delle ragazze di Pupi Avati (che da dieci anni fa sempre lo stesso film), o come il TinTin di un inaridito Spielberg, che prende per i fondelli la gente fingendo di essere ancora 'ingenuo' e 'smaliziato' come ad inizio carriera... e c'è chi casca ancora!Non si può accusare Faust di essere noioso, se 'noioso' per la gente significa un qualsiasi film che si eleva appena appena dalla melassa commerciale del prodotto da multisala. Così come non si può accusare di 'snobismo' coloro che (giustamente!) dicono che Faust non è un film 'per tutti'. Non lo è perchè richiede, semplicemente, un minimo sforzo in più allo spettatore. Sforzo che l'italiano medio si rifiuta di fare, perchè ormai 'anestetizzato' a tutto (non solo al cinema...). Perfino la locandina italiana di Faust è stata 'aggiustata', nel patetico tentativo di spacciare il film come un 'melò' stile 'Elisa di Rivombrosa' e renderlo più 'commerciale' possibile. Parafrasando Norma Desmond, Sokurov è sempre grande. E' lo spettatore che è diventato piccolo.