“Favole al telefono” di Gianni Rodari: un libro intramontabile per l’infanzia

Creato il 20 gennaio 2015 da Alessiamocci

“Una volta, a Bologna, fecero un palazzo di gelato sulla Piazza Maggiore, e i bambini venivano di lontano a dargli una leccatina. Il tetto era di panna montata, il fumo dei comignoli di zucchero filato, i comignoli di frutta candita. Tutto il resto era di gelato: le porte di gelato, i muri di gelato, i mobili di gelato”.

Ci sono libri “senza tempo”, che riescono ad incantare intere generazioni. Uno di questi è “Favole al telefono” di Gianni Rodari (1920- 1980), la celebre raccolta di racconti brevi pubblicata per la prima volta da Einaudi nel 1962. Di questo libro sono presenti più edizioni, ma vorrei segnalarvi quella di Einaudi Ragazzi nella collana Storie e rime, uscita nel novembre del 2013 ed illustrata da Simona Mulazzani.

Il protagonista è il ragionier Bianchi di Varese, un rappresentante di commercio “condannato” a girare l’Italia e a stare lontano dalla famiglia. Al suo serrato pendolarismo è concessa una tregua soltanto la domenica. Il lunedì mattina, prima di partire, puntualmente la sua bambina gli dice: “Mi raccomando, papà, tutte le sere una storia”.

La bimba non riesce a dormire senza la favola della buonanotte, e la mamma ha già terminato tutto il suo repertorio. Così, ogni sera, ovunque si trovi, alle 9 in punto, il ragionier Bianchi chiama al telefono la figlia e le racconta una storia.

Il libro raccoglie appunto le favole narrate da questo padre, tutte rigorosamente corte, poiché egli paga il telefono di tasca sua e non può permettersi di fare telefonate troppo lunghe. E le storie toccano talmente il cuore, che le centraliniste interrompono il loro lavoro per ascoltare. “Sfido”, afferma l’autore “sono proprio belline”.

Si tratta di 155 brevi componimenti di fantasia, necessariamente surreali, come si addice alle favole. Hanno rappresentato un appuntamento importante di Rodari col grande pubblico infantile, entrando a pieno titolo nel mondo della scuola e nelle case dei bambini di tutto il mondo.

È un’opera che testimonia la grande capacità di invenzione dell’autore, congiunta ad un’osservazione della realtà contemporanea, che non scade mai nel moralismo.

Alcune di queste favole erano già state “collaudate” con successo sul “Corriere dei Piccoli” per il quale l’autore ha collaborato, e avevano portato alla creazione di personaggi destinati ad occupare ruoli da protagonisti, nell’universo rodariano: dalla minuscola Alice Cascherina a Giovannino Perdigiorno, imprevedibile viaggiatore di paesi straordinari.

Il ragionier Bianchi, rappresentante di commercio degli anni Sessanta, che racconta favole al telefono alla figlioletta, è un personaggio attuale, anche se oggi utilizzerebbe il cellulare o, nella migliore delle ipotesi, la posta elettronica. Egli appartiene al nostro quotidiano, potrebbe essere uno di noi.

“Favole al telefono” è ormai considerato un testo classico, che non conosce età, perché conserva immutate le originali doti di ironia. I personaggi sono anticonformisti e gli eventi imprevisti, così come le dolci strade di cioccolato e i saporiti palazzi di gelato che vengono descritti. Le domande assurde e i numeri paradossali costituiscono i punti di forza di quella inesauribile fonte di creazione che è stato l’autore.

Ricordiamo che Gianni Rodari, dopo una breve esperienza di insegnamento elementare, ha lavorato come giornalista all’”Unità” e a “Paese Sera”, e ha scritto per l’infanzia, curando anche alcuni programmi per bambini della Rai. I suoi libri hanno avuto innumerevoli traduzioni e hanno meritato diversi riconoscimenti, fra cui il prestigioso Premio Andersen (1970), assegnato in Italia ad alcune letture per ragazzi.

Written by Cristina Biolcati


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