Febbraio, l'editoriale

Creato il 01 febbraio 2016 da Manuel
“Ti fa bene, stati a contatto con la natura, ti diverti…..” e chi più ne ha più ne metta. Ma che in bicicletta puoi farti male si può anche dire, senza paura di rovinare l’immagine di uno sport. “Il mese di gennaio ha registrato situazioni ciclistiche che hanno scritto e descritto di ciclisti finiti all’ospedale, ossa rotte, terapie intensive e cose di questo tipo. Questo perché lo sport ciclistico può essere uno sport molto pericoloso. I caschi spezzati (e meno male solo i caschi) non sono però un esclusivo appannaggio delle corse professionistiche. E non bisogna nascondere la pericolosità di una disciplina cercando di girare intorno alle cose, per paura di penalizzare una specialità sportiva impaurendo ragazzi e genitori che così ‘virano’ per altri lidi sportivi. La bicicletta, come altre discipline non per forza motoristiche, può rivelarsi uno sport pericoloso. Il casco si usa, il pneumatico usurato lo si cambia, gli occhi devono essere sempre svegli lungo le strade. Consigli che sono roba dozzinale, niente di chissà quanto nuovi, anzi. Cose che si dovrebbero applicare su cento momenti che viviamo nel quotidiano. Con il ciclismo ti puoi ammazzare, come con l’automobilismo, con una caduta da cavallo, con il motociclismo, con lo sci di velocità o scivolando mentre esci dalla doccia. Un praticante consapevole di quello che fa ha più probabilità di rimetterci solo un casco e una maglietta che forse non la testa. Se invece vogliamo raccontare solo le storie del Mulino Bianco buonanotte”.