Febbraio nelle culture altre

Da Ortoweblog

In Giappone, nel Giappone antico, Febbraio veniva chiamato con tre nomi diversi, ognuno dei quali con un preciso significato riferito ai primi risvegli della primavera.
Kisaragi: “il mese del cambio di vesti”.
Mumetsuki: “il mese in cui si vedono i fiori di prugno”.
Konometsuki: ”il mese nel quale gli alberi prendono nuova vita”.

Da noi il termine deriva dagli antichi riti romani di purificazione in omaggio alle divinità Febris. Per i romani febbraio era l’ultimo mese dell’anno. Poi, con marzo, iniziava il nuovo anno. Nuovo perché la Natura si risvegliava e rifioriva.

A ricordarmi che ormai la primavera è alle porte – e che quindi è meglio che mi dia una mossa a preparare e a programmare l’orto e il giardino – è la mimosa, che ho piantato la scorsa primavera – credo. Di averla piantata la scorsa primavera intendo, che è una mimosa ne sono sicurissimo ;-)

Dicevo, eccola la mimosa. Uh, come è cresciuta, sarà un metro e ottanta ormai, e soprattutto dai sui rami vedo le prime novelle gemme, che diventeranno dei bellissimi e fragranti gialli fiorellini – vendibili in un solo giorno dell’anno ;-)
Come sono belli. La Natura non ci regala solo speranze, ma certezze… e per noi umani questo è consolante. E, visti i tempi, inspiegabile…


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