Febbre del Nilo. Tutto quello che devi sapere e nessuno ancora ti ha mai detto
Il virus del Nilo occidentale o West Nile Virus ma anche Wes Nile Diseae è un è un flaviviridae molto simile alla febbre gialla. Il suo nome, particolare, viene dal distretto di West Nile in Uganda, dove è stato isolato per la prima volta nel 1937. La malattia ha un andamento endemico-epidemico ed è diffusa soprattutto in Africa (specie in Egitto), Medio Oriente, India, Europa. La prima migrazione del virus sall’Africa pare sia stata nel 1999, infatti in quell’anno in America si manifesta una prima epidemia che colpisce gli equini inmodo devastante ma provoca solo due morti tra gli esseri umani.
zanzara culex
Il virus viene trasmesso con le zanzare, ed in particolare il genere Culex, ovvero quella comune, quella che generalmente si trova ovunque ed in particolare prolifera nelle zone acquitrinose e ricche di stagni come può essere l’oristanese. Nonostante siano in quantità minore, anche le zanzare tigre possono infettare l’essere umano con questo genere di virus, così come anche altre famiglie di zanzare, meno note, sono ugualmente pericolose. Le zanzare proliferano in particolari condizioni, tra cui piogge abbondanti seguite da temperature calde. Uno dei vettori di proliferazione e di difusione sono però gli uccelli. Le zanzare pungegendo uccelli infetti ed infettano a loro volta qualsiasi altro animale o essere vivente venga poi punto, compreso l’uomo.
A dispetto di quel che circola nell’Isola di Sardegma in questi giorni, è doveroso segnalare che da qualche anno esiste ordinanza del 5 novembre 2008 del Settore Salute del Ministero del Welfare che dà il via ad un piano di sorveglianza Straordinaria della West Nile Disease, il virus del Nilo dichiarato endemico nel nostro Paese dalle autorità sanitarie. L’Ordinanza sembra avesse scadenza a fine 2010 ma nel frattempo andava sensibilizzata la popolazione e sopratutto formato il personale medico e veterirnario.
Quando è il caso di insospettirsi e dunque richiedere immediato soccorso medico? Come si manifesta questo virus? Una domanda che migliaia di persone si stanno ponendo.
zanzara tigre
Ecco qualche suggerimento: i sintomi dell’infezione moderata da virus del Nilo occidentale sono rappresentati da febbre modesta dopo pochi giorni di incubazione, che dura da tre a sei giorni, accompagnata da malessere generalizzato, anoressia, nausea, mal di testa, dolore oculare, mal di schiena, mialgie (dolori muscolari), tosse, eruzioni cutanee, diarrea, linfadenopatia e difficoltà a respirare.
In meno del 15% dei casi, negli anziani e nei soggetti più deboli, possono aggiungersi gravi complicazioni neurologiche quali meningite o encefalite.
I sintomi più comunemente riportati da pazienti ospedalizzati sono: febbre elevata, forte mal di testa, debolezza e paralisi flaccida, sintomi gastrointestinali, modificazione dello stato mentale con disorientamento, tremori, convulsioni e coma. Più rari casi di eruzione maculopapulare o morbilliforme sul tronco, collo, braccia o gambe; atassia, segni extrapiramidali come anormalità dei nevi cranici, mielite, neurite ottica, poliraciculite, attacchi epilettiformi.
Generalmente il malato si rimette spontaneamente in 3-5 giorni, ma la malattia può essere anche mortale come è accaduto di recente.
Come prevenire?
Innanzitutto evitiamo di essere punti, meno punture ci sono minore è la possibilità di contrarre il virus!
La prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare.
E’ consigliabile proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente:
- usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto
- usando delle zanzariere alle finestre
- svuotando di frequente i vasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante
- cambiando spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali
- tenendo le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non sono usate.