Fecondazione eterologa: sono state depositate le motivazioni della sentenza del 9 aprile. La Consulta ammette: “Il diritto ad avere figli è incoercibile”.
“Il diritto ad avere figli è incoercibile”: è questa una delle motivazioni che la Consulta ha indicato, in relazione alla sentenza del 9 aprile, per mezzo della quale è decaduto il valore della Legge 40 contro la fecondazione eterologa in Italia.
Secondo i giudici della Corte Costituzionale, infatti, “la determinazione di avere o meno un figlio, anche per la coppia assolutamente sterile o infertile, concernendo la sfera più intima e intangibile della persona umana, non può che essere incoercibile, qualora non vulneri altri valori costituzionali”: questa è una delle motivazioni della sentenza numero 162 per mezzo della quale si può considerata decaduta la Legge 40/2004 che vietava la fecondazione eterologa come opportunità di procreazione assistita.
Fino al decadimento della Legge, infatti, in Italia non era possibile accedere alla fecondazione eterologa (quel tipo di fecondazione assistita in cui i gameti sono esterni alla coppia), ma solo alla fecondazione omologa, attraverso la quale sia l’ovulo che il seme appartengono agli elementi della coppia. In relazione a questo divieto, molte coppie animate dalla volontà e dal legittimo desiderio di procreare, erano costrette o a rinunciare, oppure a rivolgersi all’estero, in quei centri esteri in cui la fecondazione eterologa è permessa e non punibile a norma di legge.
Da qui, aveva avuto luogo, a partire dal 2004, il cosiddetto fenomeno del turismo riproduttivo che aveva spinto molte coppie sterili a sottoporsi alla fecondazione assistita eterologa all’estero, con un considerevole sacrificio, anche economico.
Grazie alla sentenza della Corte Costituzionale che, con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale diventa legge, le coppie sterili o infertili che desiderano avere dei figli potranno accedere alla fecondazione eterologa anche nei centri italiani, sia pubblici che privati: una conquista, che rappresenta però il ricorso ad una Legge che ha rappresentato, per molti anni, “una lesione della libertà fondamentale della coppia destinataria della legge 40 di formare una famiglia con dei figli, senza che la sua assolutezza sia giustificata dalle esigenze di tutela del nato”.
Sul sito della Corte costituzionale, è possibile accedere alla sentenza 162 per mezzo della quale è decaduta la Legge 40/2004.