Il dato complessivo dei primi sei mesi è una crescita del 2% di presenze complessive, con gli stranieri costantemente in aumento e un lento recupero dei clienti italiani, ma mai equiparabile a quello degli scorsi anni.
In definitiva la quota di mercato della componente estera si è attestata sul 51,8%, contro i 48, 2% italiana. Ma questa situazione non permette di certo lo stanziamento di nuovi investimenti, in quanto il margine di rischio, in questo settore, rimane elevato. Per cui non è neppure possibile puntare su occupazioni stabili: difatti i lavoratori del settore, in questi primi sei mesi, sono diminuiti del 2%, 3,1% a tempo indeterminato e di 0, 8% a tempo determinato.
Se ne desume che la domanda straniera premia l’Italia e sarebbe il momento di investire maggiormente nel turismo, per conseguire un maggiore sviluppo nel settore economico e occupazionale. Ma non devono mancare misure di prevenzione, per contrastare eventuali abusi e il fenomeno dell’evasione fiscale.