Era dal 1992 che la Svizzera sognava questo momento, nell’anno in cui gli Elvetici persero l’ultima finale con gli Stati Uniti e da allora, per tante vicende avverse, hanno dovuto aspettare il 2014. La buona stella si è presentata quest’anno, con un Roger Federer sempre competitivo ma già sazio dei tanti altri trofei del circuito e perfino con il valore aggiunto di un Stanislas Wawrinka in grande spolvero. I Francesi hanno tentato di contrastare l’armata rosso crociata, tanto dei tennisti quanto quella dei numerosissimi tifosi che hanno seguito i loro beniamini, ma nulla hanno potuto sia dal punto di vista tecnico che da quello fisico. Nella partita decisiva, la quarta della finalissima disputata a Lille, addirittura Jo Wilfried Tsonga ha ceduto il passo al compagno Richard Gasquet per un problema fisico. Da questo punto di vista re Roger che ha asfaltato il suo collega di rovescio a una mano per il punteggio di 6-4 6-2 6-2, sembra aver perfettamente recuperato dal risentimento alla schiena che gli aveva negato la finale delle Tour Finals contro Novak Djokovic e perdere contro l’estroverso Gael Monfils.
Una partita perfetta, stavolta degna del miglior King Roger, per completare lo sprint verso il massimo trofeo di squadra. Un 3-1 netto che regala alla nazionale svizzera il primo titolo nell’albo d’oro mondiale. Era un momento favorevole per gli Elvetici e sono riusciti a sfruttarlo in pieno. Una grande squadra con un leader immenso, come hanno imparato ad apprezzare tutti gli appassionati di tennis. Un titolo che commuove persino un veterano come Roger, senza rinnovare, ancora una volta, anche nel 2014, il nome di vertice di questo sport.
Lorenzo Nicolao
(Twitter: @NicolaoLorenzo)