Il confronto con la politica e le istituzioni rivela una farmacia in evoluzione: pronta, soprattutto in Piemonte, a confermarsi un pilastro fondamentale per il sistema sanitario.
Dopo l’incontro di sabato scorso, la due giorni organizzata da Federfarma Piemonte è proseguita domenica 25 ottobre al Museo dell’Auto di Torino, luogo in cui i farmacisti hanno ricevuto per un confronto costruttivo rappresentanti delle istituzioni e della politica, oltre a partner dell’Università. Come per rispondere ad una domanda, ovvero se sia ancora sufficiente la consegna di un medicinale in un contesto in cui la Sanità grava sempre di più sulle casse pubbliche, si è cercato di definire il ruolo complesso che le farmacie hanno per la vita dei cittadini. Spesso con quadri clinici complessi, e diverse terapie in corso, gli “interessati” sono praticamente tutti coloro che, per motivi di costi o di prossimità, trovano il proprio punto di riferimento sanitario proprio sotto casa e, sempre più spesso, non da un medico od in una struttura ospedaliera. La necessità di un’evoluzione è un punto di partenza per l’Ordine dei Farmacisti piemontese, che però non si limita ad una dichiarazione di intenti ma si ritrova di fronte a personaggi del calibro di Enrico Morando, Viceministro all’Economia; Andrea Mandelli, Senatore, Presidente FOFI; Fulvio Moirano, Direttore Generale Assessorato Sanità Regione Piemonte; Loredano Giorni,Responsabile Assistenza farmaceutica, integrativa e protesica Regione Piemonte.
Sulla base di risultati che pongono l’esperienza piemontese un’avanguardia ed un’eccellenza nel contesto nazionale, ecco che vengono descritti progetti dalle potenzialità importanti: per esempio a sostegno della ricerca e per l’acquisizione di dati, già svolta negli ultimi anni in riferimento al diabete. Per renderlo possibile, lo sforzo è stato corale ed ha richiesto la formazione di tutto il personale: ogni farmacista ha seguito appositi corsi che hanno permesso una standardizzazione del processo, tradotta in un’uniformità di servizio tanto che ci si recasse in una farmacia in centro, quanto nella più remota delle località montane.
Farmacia Comunità
“Ruolo, organizzazione, aggregazione e sostenibilità” sono state le parole chiave del dibattito: a partire da un decreto legge del 2009, infatti, la Farmacia ha assunto un ruolo che prima le spettava solo in parte, che fa fronte ad esigenze complesse e che ricomprende anche il difficile compito di “scaricare” i pronto soccorso dalle casistiche evitabili. Ma il contesto normativo è rimasto zoppicante e sono mancati decreti attuativi che dessero forza al primo testo di legge. Così, tra crisi economica e riduzione di risorse finanziarie, il contesto sanitario è profondamente mutato e il trasferimento del baricentro delle cure dagli ospedali al territorio è lento e difficile. Unione di farmacie, quindi, più che competizione, e formazione omogenea sulla base di una profonda riflessione.
Per non parlare degli spazi che si apriranno ad operatori esterni al settore che obbligano le farmacie ad uno sforzo per rimanere centrali e dare risposte concrete alle esigenze delle comunità. Il che, tradotto in termini operativi, significa saper offrire servizi che integrino svariati attori, compreso personale medico, fisioterapisti, esperti capaci di utilizzare macchinari medici e dare le prime indicazioni orientative a clienti che ormai sono veri e propri pazienti. Per aiutare il sistema nazionale, con una funzione indispensabile ed insostituibile.
Convegno Federfarma 25 ottobre 2015 © Giovanni Vagnone per Retroonline
Il convegno
La giornata si è quindi sviluppata con una prima parte dedicata all’esperienza Piemonte, con il dettaglio dei progetti già avviati o in fase di realizzazione. Poi con un incontro con la classe politica, per un’interlocuzione costruttiva che – si spera – porterà a maggiore chiarezza ed a un approccio sinergico che rimanga focalizzato sui bisogni delle persone. Infine, dopo l’interessante tavola rotonda tra i protagonisti del settore e delle istituzioni nazionali e regionali, i lavori si sono concentrati sulle modalità organizzative: i farmacisti stessi, con le loro associazioni e sindacati di categoria, si sono confrontati per migliorare il proprio ruolo e rimanere efficaci, come sono sempre stati in passato. Con la prospettiva, probabile, di una sempre maggiore diffusione di attività come quelle svolte localmente, insieme agli Atenei universitari di riferimento, in tutt’Italia.