L’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’, una delle prime università europee più antiche di tutto il mondo e fondata tramite un provvedimento statale varato dal re di Sicilia Federico II di Svevia nel 1224, è al passo coi tempi e segue le mode della tecnologia fondendosi questa volta con una ‘sana’ causa: la creazione di una nuova app in grado di diagnosticare i tumori.
L’app, disponibile per tablet e smartphone, aiuta a diagnosticare il melanoma (tumore maligno che prende vita dal melanocita, cellula della cute preposta alla sintesi della melanina – ndr) che solo in Italia colpisce circa 7mila persone all’anno. Presentata al 53esimo Congresso Nazionale dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani a Benevento, la app è stata realizzata da Hippocratica in seno a una start-up ed è capace di garantire una maggiore oggettività nell’individuazione precoce di lesioni melanocitiche sospette. Negli anni i dati della sanità infatti non hanno fatto altro che allarmare la situazione, in quanto il tasso d’incidenza del melanoma fa guadagnare al tumore il sesto posto come tumore maligno più diffuso negli uomini, settimo nelle donne; la sua incidenza è difatti accresciuta con un ritmo sbalorditivo rispetto a ogni altro tipo di tumore, con un incremento del 30% soltanto negli ultimi 10 anni.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità – ndr) segnala infatti che ogni anno nel mondo sono circa 132mila i casi di tumore alla pelle che vengono diagnosticati ai pazienti; oggi questo tumore è in crescita costante in tutto il mondo anche se fino a pochi anni fa veniva considerato solo come una rara neoplasia (massa abnormale di tessuto che cresce in eccesso in modo patologico – ndr).
Per L’Italia le stime indicano un totale di 7mila nuovi casi riconosciuti ogni anno mentre per quanto concerne la mortalità vengono registrati circa 1500 decessi a causa di questo terribile tumore. Il nuovissimo software, ideato dalla collaborazione di Gabriella Fabbrocini e Sara Cacciapuoti dell’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’ con i professori Paolo Sommella, Antonio Pietrosanto e Consolatina Liguori dell’Università di Salerno, verrà presto rilasciato in forma gratuita a 100 dermatologi, per una giusta convalidazione del sistema. L’app consentirà pertanto di migliorare la performance della visita medica e ridurrà le tempistiche della diagnostica dermatologica, andando a colmare le necessità di quei dermatologi che non sono esperti nel settore della dermoscopia (tecnica non invasiva basata sull’utilizzo del dermatoscopio, uno strumento che permette di osservare patterns sub-cutanei non visibili a occhio nudo – ndr). Al riguardo dichiara Gabriella Fabbrocini, docente di dermatologia e venereologia, che l’app è un ottimo aiuto e “i risultati ottenuti affermano che il sistema può essere paragonato all’accuratezza diagnostica di un vero dermatologo esperto”.