Torre del Mangia e Duomo
Ho deciso di tradurre La Cathédrale, ed ho già ricopiato il frontespizio e la dedica. Metterò anche una inserzione nella Tribuna offrente lezioni d’italiano. Ma sono ancora inquieto, oscillante. Non ti posso descrivere il mio stato.
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Queste belle giornate mi ricordano la Piazza del Carmine, quando io venivo a passare sotto la tua finestra, inquieto come ora, come una tavola nell’acqua mossa.
Capisci bene ch’io non ho ancora dimenticato Siena: vi è di lei in me uno sfondo di sensazioni.
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Adesso sono i ricordi i quali io vedo. La Torre del Mangia, quasi bianca nel cielo azzurro; e sotto, quasi annebbiate, le case di Siena. Non altro. Distruggi tu con un colpo della tua anima queste cose informi. Che confusione tutto il mio passato! Vedi che tavole si presentano nella mia anima, ed io non so ridirtele!
7 aprile 1907.
( Federico Tozzi, Novale, 1925 )
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