Secondo l’accusa, Vecchioni ha ottenuto un finanziamento europeo per il parco fotovoltaico e la realizzazione dell’impianto è stata affidata ad un’altra società, denominata “Il Ceppo”, di cui lo stesso imprenditore è socio ma che fa capo alla moglie Elisabetta Pasinato. Anche la Pasinato è finita nell’inchiesta insieme a un altro amministratore della società, Giovanni Bonini. “Il Ceppo”, secondo i magistrati inquirenti, non avrebbe potuto utilizzare i contributi europei che erano stati concessi a Vecchioni. La truffa, secondo i pm di Grosseto è stata compiuta ai danni del Gse (Gestore Servizi Eletrici) che ha acquistato da “Il Ceppo” energia elettrica per un valore commerciale di alcuni milioni di euro. Per la realizzazione del parco a Sticciano sono stati investiti poco più di sette milioni di euro, quattro dei quali erogati dal fondo europeo Docup.
Secondo i legali di Vecchioni la vicenda è tutta da verificare e non presenterebbe aspetti illeciti. L’inizio del processo è stato fissato per il 28 gennaio.