I mangiatori di patate
Nelle affumicate cucine
con una vita che vede soltanto
il nero e il bianco
non sanno quanto valgono
i mangiatori di patate
pedine annerite dal carbone
ma battezzati bianchi
neri segni sul cartone
all’orizzonte dei campi
Sciarpa rossa
A una mia camicia ancora abbracciata
ho ritrovato la tua sciarpa rossa
in fondo all’armadio. Quasi macchia
di sangue o papavero
nel campo cimaso.
Rosso riemerso dal fondale
periscopio che velo squarcia
del mare e prende luce.
Sempre vorrei
ma è tardi. Troppo.
Gabbia
Pensa a chi vive
senza che nessuno lo veda
con il sole sopra le nuvole
che magari le ignora.
Ma altra notte viene
a velare ogni cosa
mentre gioca col vento
si gonfia e appare
morta senza una domanda
una risposta.
L’occhio una via ci scava
perché non resti solo con la rabbia
perché ci metta un grido
un lampo o una luce che sappia
il tuo sorriso.