“Felicia. La mafia uccide, il silenzio pure"

Da Terrasiniblog @TerrasiniBlog

Non chiedeva vendetta, ma giustizia. Felicia Bartolotta, madre di Peppino Impastato, nonché simbolo femminile della Cinisi degli anni Settanta e di quella attuale, ha rivissuto a pochi anni dalla sua morte, in una pellicola girata dal regista napoletano Gregorio Mascolo. Un tributo alla madre coraggio che ieri avrebbe compiuto 94 anni. Il film “Felicia. La mafia uccide, il silenzio pure” è stato proiettato ieri sera in anteprima nazionale al Cinema Alba di Cinisi, alla presenza, tra gli altri, dei magistrati Franca Imbergamo, Pubblico Ministero all’epoca del processo sull’omicidio di Impastato, e Antonino Ingroia. Una produzione cinematografica in cui è stata raccontata la vita della madre di Peppino Impastato, il militante di Democrazia proletaria ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978, partendo dal giorno del delitto e concludendosi dopo quasi un quarto di secolo con la condanna all’ergastolo di Gaetano Badalamenti; risultato raggiunto grazie all’impegno e alla determinazione della famiglia, dei compagni di Peppino e del “Centro di documentazione Giuseppe Impastato” di Palermo. Un film a basso costo, realizzato senza contributi pubblici, con attori non professionisti e comparse che solitamente recitano in compagnie comico-teatrali dilettantistiche del territorio, come Tam Club di Terrasini, Il Gabbiano di Cinisi e l’Atma di Montelepre. Un lavoro, pensato come una sorta di laboratorio sociale, realizzato con pochi mezzi, sia tecnici che economici, per mettere in scena la vicenda umana e giudiziaria che ha avuto come protagonista Felicia.


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