Nel 2013 secondo i dati dell’UDI, aggiornati al 23 settembre, un episodio su tre di femminicidio avviene al Sud. I dati sono veramente sconcertanti: 27 casi su un totale di 79. Di questi quattro si sono verificati in Puglia, sette in Calabria, otto in Sicilia e otto in Campania.
Follia, violenza, gelosia, debolezza, ossessione, desiderio di controllo e di sottomissione, dimostrazione di potere, sono questi i motivi principali che sempre più oggi portano gli uomini a compiere gesti estremi nei confronti della propria compagna, soprattutto quando non riescono ad accettare la fine della relazione.
L’amore e la passione non c’entrano nulla, chi davvero ama non arriva a compiere tali brutalità. Questo è solo un amore malato in cui i protagonisti sono fidanzati, mariti, amanti, padri, uomini talmente deboli che non riescono ad accettare la parola “fine” e che decidono di punire con la morte le loro donne, perché se non possono amarle loro nessun’altro può farlo, ma soprattutto perché questi uomini conoscono solo la violenza come rimedio ai loro mali.
Le Zapatos Rojos sono un progetto d’arte pubblica dell’artista messicana Elina Chauvet che si traduce in un’istallazione composta da centinaia di scarpe rosse da donna per dire basta alla violenza di genere e che arriveranno anche a Reggio Calabria il prossimo 10 novembre.
Ogni paio di scarpe rappresenta una storia che non può e non deve essere dimenticata e le scarpe vengono quindi sistemate ridisegnando lo spazio e l’estetica, in modo da creare una marcia di donne assenti.
Dalle ore 10:30 alle ore 19:oo saranno allestite in Piazza Italia e in via Cattolica dei Greci. Tutti i cittadini potranno partecipare portando un paio di scarpe femminili rosse o di un altro colore che poi verranno dipinte sul posto con l’aiuto di volontari. Quest’appuntamento è un’occasione per sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica e per non dimenticare la storia di donne che oggi non ci sono più, ma soprattutto per sostenere quelle che sono quotidianamente vittime di abusi e violenze e indurle alla denuncia, perché solo attraverso questo canale è possibile salvaguardare i propri sogni.
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