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Femminicidio, oltre 300 ‘mi piace’ al post pubblicato su Facebook in cui si annuncia il delitto

Creato il 02 dicembre 2014 da Giornalesiracusa

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News: a neanche una settimana dalla Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, si è consumato l’ennesimo femminicidio. È accaduto a Postiglione, in provincia di Salerno, dove un uomo di 32 anni, in seguito ad una violentissima lite, ha barbaramente ucciso a colpi di coltello l’ex moglie  34enne.

L’autore di quest’orribile delitto si chiama Cosimo Pagnani, come apprendiamo dal suo stesso profilo Facebook, in cui l’uomo pubblica un post con testuali parole: “Sei morta troia“. Gli investigatori ritengono molto probabile che il post sia stato pubblicato dallo stesso omicida prima del delitto.

Tuttavia quello che fa orrore, oltre il delitto in sé, è il fatto che tale post abbia ricevuto oltre 300 ‘mi piace’ ed altrettante condivisioni. Per questo ci chiediamo a che serve proclamare giornate di lotta alla violenza sulle donne? Chi sono coloro che hanno messo ‘mi piace’ ad un post in cui si annuncia un omicidio? E’ gente a cui piace la violenza o la minaccia di violenza  o l’idea della violenza di genere?

Sappiamo che sul noto social network l’omicida raccontava spesso del suo amore per la figlia, della sua voglia di ricominciare, voltando pagina e dimenticando la sofferenza, del suo desiderio di offrire alla bambina, la sua ‘principessa’, un futuro migliore. Tanti gli amici reali e anche virtuali che lo incoraggiavano a guardare avanti, a dedicarsi alle sue passioni. Tanti, anzi troppi, coloro a cui è piaciuto un post che conteneva una frase diventata l’annuncio di un delitto. Cialtroneria? Ignoranza? Indifferenza? Cattiveria? Il problema è che dietro questo vergognoso numero di ‘mi piace’ c’è un po’ di tutto questo.

Adesso il profilo Facebook di Pagnani è stato chiuso. Il minimo che si potesse fare. Rimane però l’amara consapevolezza che spesso banalmente o superficialmente si commette del male, spesso per negligenza, a volte anche solo per assenza di compassione. Ecco perché non si può restare indifferenti di fronte questo tipo di vicende, a meno di non diventare complici di tanta barbarie.


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