Femminile plurale: Joan as Police Woman, Suzanne Vega e Cat Power. Roma, Auditorium Parco della Musica, 20 luglio 2014
Creato il 27 luglio 2014 da Lo Sciame Inquieto
Il secondo appuntamento musicale della mia estate romana - dopo quello con i Nouvelle Vague - è con tre straordinarie musiciste e interpreti della musica internazionale che si alternano sul palco della cavea dell'Auditorium nella stessa sera: Joan as Police Woman, Suzanne Vega e Cat Power.
Della prima - come sa chi segue il mio blog - sono praticamente innamorata. L'ho vista dal vivo numerose volte e non sono mai stanca. Joan è un personaggio incredibile, dotato di una carica straordinaria, capace di alternarsi a diversi strumenti (tastiere, chitarra e violino, il suo primo amore!). Una che è un tutt'uno con la musica.
Qui si presenta con la formazione dell'ultimo concerto in cui l'avevo vista (sempre all'Auditorium ma al chiuso): il suo fido batterista Parker Kindred e i nuovi acquisti al basso e alle tastiere.
Il concerto inizia puntualissimo, mentre c'è ancora la luce e moltissima gente deve ancora prendere posto, il che rende l'atmosfera un po' sgradevole.
Joan ci propone in buona parte le canzoni del suo ultimo lavoro, The classic, in parte ispirato alle atmosfere motown. Ma non mancano alcuni classici, come The magic. Stasera ha la voce un po' meno calda e pulita del solito, ma le sue interpretazioni si fanno comunque apprezzare.
In questo appuntamento estivo, Joan sfoggia una salopette in jeans con i pantaloni tirati su che scoprono in parte le gambe e mettono in mostra una delle sue tante paia di stivaletti bianchi.
L'atmosfera si scalda, anche se la costrizione del posto a sedere non permette al pubblico di lasciarsi andare alla musica.
Dopo 50 minuti di Joan Wasser e un rapido cambio di composizione e organizzazione del palco, ecco Suzanne Vega accompagnata da chitarrista e batterista, piuttosto attempati ma dotati di una straordinaria energia.
Con Suzanne Vega si compie un vero e proprio balzo temporale all'indietro e così dalle atmosfere musicali di Joan - che anche quando si ispirano al passato sono molto contemporanee - si passa a una musica molto più incentrata sull'armonia e sulla melodia. Non che la Vega non trasmetta potenza con la sua musica, ma lo fa certamente in un modo che definirei più classico, fors'anche perché ha fatto scuola ed è diventata espressione di un'intera era musicale. In questi secondi 50 minuti ci vengono proposte alcune pietre miliari del repertorio di Suzanne Vega e diversi brani tratti dal suo ultimo album, Tales from the realm of the queen of pentacles.
Il pubblico apprezza e si ha netta la sensazione che la musica di Suzanne sia più diffusamente conosciuta, anche perché la Vega appartiene ormai a buon diritto alla storia della musica.
Dopo una pausa e un terzo cambio di allestimento sul palco, ecco comparire Cat Power, accompagnata da una band quasi tutta al femminile (una chitarrista, una batterista, una bassista e un polistrumentista). La Power appare piuttosto disfatta (!) e abbastanza piena di tic, ma quando apre bocca rimaniamo tutti estasiati. Dopo pochissime canzoni, durante le quali si aggira come un animale in gabbia sul palco e se la prende più volte con il fonico, invita il pubblico ad alzarsi e dopo pochi minuti sotto il palco si raduna una folla che balla, fa fotografie e video (nonostante tutti gli assurdi divieti dell'Auditorium) e canta insieme a Cat.
Anche in questo caso il concerto dura circa 50 minuti e così in un lampo - accompagnati da queste tre splendide cantanti - si è fatta mezzanotte.
È ora di andare a dormire. Domani inizia una nuova settimana di lavoro.
Voto: 4/5
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