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Femminismo e sessismo: sull’odierna “sfuriata” stile FORTZA PARIS della Boldrini a L’Arena di Giletti, sui discutibili metodi di “lotta” degli “onorevoli” cittadini e sui tweet di Marco Pannella.

Creato il 02 febbraio 2014 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

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225px-Marco_Pannella3di Rina Brundu. Dismessi per dieci minuti i panni di compassato Presidente della Camera dei Deputati, assunto un tono furente e decisamente incazzato, questa volta Laura Boldrini non l’ha mandata a dire agli esponenti del M5S e, durante l’odierna punta de L’Arena di Massimo Giletti, li ha chiaramente accusati di attacco eversivo alle istituzioni. Più precisamente – parlando dei comportamenti tenuti dai grillini durante e dopo l’approvazione del decreto legge IMU-Bankitalia – ha esortato tutte le rappresentanze civili del Paese a fare una specie di FORTZA PARIS, come direbbero in Sardegna, contro la deriva democratica in corso.

Siamo all’apoteosi dello sfascio politico: prima ci siamo politicamente fottuti il Paese e ora anche quell’opposizione che pensavamo di avere prodotto. Di fatto, concordo con la Boldrini. Meglio ancora, IO STO con la Boldrini rispetto alla maggior parte delle critiche che ha fatto. Il tema vero della discussione era però dato dallo schifo colorato di tinte sessiste prodotto durante quella bagarre, prodotto da tutte le forze in campo, in egual misura. E naturalmente diretto contro le donne. La solidarietà deve dunque andare alle deputate PD e alla Presidente della Camera offese dai grillini, così come alla signora Lupo, esponente del M5S, indecentemente maltrattata in quella stessa occasione.

Il problema in realtà è sempre il solito: l’indole machista, da sciovinismo di genere, che contraddistingue l’universo maschile italiano. Non vi è discussione, presa-di-posizione nella quale sia coinvolta una donna che non veda quest’ultima insultata nell’unico modo che conoscono. Nell’unico modo che dia loro una qualche misera soddisfazione di risultato-ottenuto, laddove quel risultato non riescono ad ottenerlo con le idee, la preparazione, il know-how ma anche con quel minimo carisma che è sindacalmente richiesto ad un leader che si rispetti. Mi  è capitato in varie occasioni di avere a che fare con questa tipologia di individui da calci-nelle-palle, ed è indubbio che mettono a dura prova anche chi è convinto, convintissimo – come lo sono io – che i risultati politici nei paesi democratici si ottengono con la forza della dialettica, dell’oratoria, dell’impegno, del lavoro, della passione e della non-violenza.

Questi personaggi insomma avrebbero molto da imparare da un vecchio signore della politica italiana come è Marco Pannella, il quale ancora oggi nel suo account-twitter si definisce “radicale, socialista, liberale, federalista-europeo, anticlericale, antiproibizionista, antimilitarista, nonviolento”, e che questo modo di essere lo ha dimostrato con i fatti. Lo ha dimostrato con le infinite battaglie civili, con i moltissimi scioperi della fame e lo ha dimostrato restando sempre fermo nei suoi principi. Un signore, appunto. E un onorevole nel vero senso della parola. Un “onorevole” certamente diverso dagli onorevoli sovente presi di mira dalla vis-comica dell’immenso Totò, e finanche dagli “onorevoli” da non imitarsi in cui si stanno trasformando, sempre di più, giorno dopo giorno, i quasi ex-cittadini. Meditate gente, meditate!

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You Tube link alla mitica scena “Cosimo Trombetta. Ma mi faccia il piacere ….” tratta da Totò a colori (1952).

Featured image, Marco Pannella.

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