Fenici marpioni...e greci feriti nell’onore. Così parlò Erodoto.

Creato il 20 settembre 2014 da Pierluigimontalbano
Fenici marpioni...e greci feriti nell’onore. Così parlò Erodoto.di Aldo

La contesa tra Greci e Fenici è talmente antica che lo stesso Erodoto, il padre della storiografia greca, nel primo capitolo della sue Storie, per giustificarla riporta una serie di eventi avvolti nella leggenda. Egli, infatti, narra che genti più antiche, i Persani, giuravano che era tutta colpa dei Fenici: "Costoro giunsero in queste nostre acque provenienti dal mare detto Eritreo…arrivarono ad Argo e vi misero in vendita le loro mercanzie…mentre le donne si trattenevano accanto alla poppa della nave, per acquistare i prodotti che più desideravano, i marinai si avventarono su di loro. Molte riuscirono a fuggire, ma non Io, che fu catturata insieme con altre. Risaliti sulle navi, i Fenici si allontanarono facendo rotta verso l’Egitto". Io, fanciulla in libera uscita e senza scorta, era la figlia del re, e in tutta l’Ellade si chiaccherò a lungo della reale offesa. La scenetta, a uso e consumo di ogni Greco bempensante, era stata confezionata ad arte per dipingere i Fenici come marpioni e i Greci come feriti nell’onore. Il pensiero vola subito alla guerra di Troia e agli avvenimenti che ruotano intorno alla bella Elena. Insomma, i Greci si accorsero a un certo punto che bisognava eliminare ogni scheletro dall’armadio della loro storia e lo fecero screditando il nemico. La loro propaganda funzionò tanto bene che qualche migliaio di anni dopo, Emilio Salgari ancora scriveva: «i Fenici, grandi commercianti e grandi pirati, insieme».
Nell'immagine: ceramica attica con la rappresentazione di Io che tenta di fuggire.

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