Fenicia, quasi un sogno erotico

Creato il 18 maggio 2012 da Zfrantziscu

Un erotomane, che in ogni cosa vedeva un sesso di donna, è convinto dai parenti a farsi visitare. Lo psicologo lo sottopone al test di Rorschach, una lunga serie di macchie di inchiostro dal significato ambiguo. Alle domande su che cosa veda nelle tante macchie, l'uomo risponde invariabilmente: “Un sesso di donna”. Lei è davvero un maniaco, lo rimprovera il medico. “Macché maniaco, è lei che mi mostra dei disegni porno”. Ecco, se a “sesso di donna” sostituite “Fenicia” capirete meglio il senso dell'intervento di uno studioso, Piero Bartoloni, ordinario di archeologia fenicia e punica a Sassari e direttore del Museo di Sant'Antioco. Un'ancora di pietra, recuperata a Bosa dalla Guardia di finanza, simile ad ancore nuragiche trovate nei mari della Sardegna, mostrata all'archeologo come fosse una macchia d'inchiostro di Rorschach suscita la reazione ovvia: “Trattasi di roba fenicia”. Si legge su L'Unione sarda di oggi: “Si tratta di un'ancora che era in uso nel mondo orientale nel II millennio e fino al IV secolo avanti Cristo. È certamente una scoperta notevole, anche se la forbice cronologica è purtroppo abbastanza ampia. In ogni caso, possiamo di certo affermare che è almeno ascrivibile al mondo fenicio. L'ancora ci conferma che l'area di Bosa era visitata in quel periodo dai naviganti orientali.” Bartoloni è certo, non ha dubbi che quel triangolo di pietra, uguale a tante ancore nuragiche, sia orientale. Ergo, ciò significa che gli orientali erano di casa nel mare di Bosa. Di casa, è vero, c'erano anche i nuragici. Ma vallo a dire tu, a Piero Bartoloni, che quella figura in alto a sinistra è più simile a una farfalla che al monte di venere (annessi e connessi) di una donna.

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