Fenomenologia dei commentatori di Roma fa Schifo. 5 tipologie tra le più ricorrenti. Aiutateci a trovarne di altre

Creato il 22 maggio 2015 da Romafaschifo

Leggo RFS da un po' di tempo e volevo cercare di creare una tassonomia per le varie tipologie di commentatori. Sono ben pochi infatti quelli che cercano di iniziare una discussione utile e produttiva sull'argomento dei vari post, mentre si preferisce fare le solite obiezioni, diventate così ripetitive e ovvie che è venuta l'ora di classificarle.
Pur non condividendo tutto, mi piace RFS perché, nel suo piccolo, punta il dito contro i vari problemi della città, facendoci spesso notare cose che nel tempo avevamo iniziato a ritenere normali, e iniziando una discussione che può portare al miglioramento della città. Purtroppo però, quando il saggio indica la luna lo stolto guarda il dito...
Veniamo quindi alla classificazione dei commentatori:
1. Il Commentatore Rambo: “Aho ma perchè invece di puntare il dito, scattare la fotografia o fare il video, non hai risolto il problema lì di persona sgominando la banda di criminali a mani nude, eliminando mafie a suon di calci o facendo una chiamata al presidente della repubblica?”. 
Commentatore onnipresente nei post di RFS: che sia un autista ATAC multitasking, una banda di scippatori, o una rapina di una banda armata, fare foto o video e inviare il tutto a RFS per lui significa essere solo un codardo; mentalità tipica del camorrista, del coatto che crede che i problemi vadano risolti sul momento, possibilimente con violenza. A volte si limita a criticare il fatto che l'autore del post non abbia fatto denuncia alle autorità; come sia al corrente di questa mancanza rimane un mistero (mi risulta possibile inviare la foto al blog e fare la denuncia alle autorità allo stesso tempo). 
Ovviamente chi invia le foto a RFS non è spesso in grado di risolvere il problema lì sul momento. La cosa non sarebbe neanche ideale: è spesso più utile iniziare una discussione a riguardo per capire la vera natura del problema, analizzandone le cause, invece che cercare di risolverne individualmente i casi singoli alla Rambo.
2. Il Benaltrista: “Aho ma perché invece di puntare il dito contro quel problema, non hai fatto un'analisi accurata dei vari problemi presenti, valutandone entità e danno sulla collettività, per poi puntare il dito solo sul problema più grande?”
Per il Problemisoaltrista i problemi hanno una chiara e distinta gerarchia, e tutte le attenzioni e risorse dovrebbero essere diretti verso quelli più importanti. Per lui/lei la sosta selvaggia non è  un problema importante perchè ci sono i politici che rubano; combattere la sosta selvaggia è quindi inutile e la cosa diventa anche moralmente accettabile. (Sto prendendo come esempio reale la risposta del romano parcheggiato sulle striscie intervistato da striscia, postata qui su RFS qualche tempo fa )
Attegiamento tipico di chi vuole razionalizzare le proprie pecche morali, o di chi è pigramente incapace di accettare un cambiamento, anche in meglio, della città, e cerca una facile scusante. lI problemi, anche se collegati, possono essere risolti singolarmente: è ovvio che si può combattere la sosta selvaggia a Monteverde, migliorando la qualità della vita dell quartiere, anche se a Montecitorio i politici rubano. 
3. Il Dietrologo: “Aho  sull'indice che punti hai un anello col triangolo degli illuminati: stai puntando il dito solo perché sei del gruppo Bildeberg!”
Invece di soffermarsi a riflettere sul problema, il dietrologo deve analizzare la motivazione del post, facendo diventare il contenuto secondario e irrilevante, anche se la questione evidenziata è reale e di ovvia importananza. Tipico esempio di fallacia ad personam: si sposta l'attenzione dal contenuto all'autore del post, troncando la discussione sul nascere.
4. Il Filosofo: “stai puntando il dito su qualcosa che non è un problema, e forse il mondo è più bello con più problemi, chi siamo noi per giudicare cos'è un problema? Ma soprattutto, chi siamo noi?”
Avere una città più pulita e civile può sembrare, alla gente comune, una cosa positiva, che porta un ovvio miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Il Filosofo  non la pensa però così: non è certo che avere una città funzionante, grazie anche al senso civico dei suoi cittadini, sia una cosa positiva e si lancia quindi in riflessioni filosofiche per giustificare il suo agnosticismo; a volte però questo suo relativismo cede e può anche affermare che la caciara romana è preferibile all'efficienza di altre città, poiché più folkloristica, divertente, o conforme alla natura umana.
Non avendo un background in materia, non sarò così ambizioso da cercare  di confutare la posizione di commentatori di tale spessore culturale; penso basti comunque il buon senso della gente con un cervello minimamente funzionante.
5. Il GrammaNazi: “aho forse stai puntando l'indice su un problema importante, però non hai messo l'accento su però, e non si capisce se stai parlando di un albero da frutta o della congiunzione avversativa; sei un ignorante e perderò parte della mia giornata ad insultarti e a screditare la tua posizione”
Commentatore che deve sviare l'attenzione dal contenuto alla forma. Ovvio che non tutti hanno il tempo o le capacità di scrivere in perfetto italiano (me compreso); se il problema evidenziato è importante, il contenuto comunque comprensibile, e la posizione dell'autore interessante, soffermarsi su qualche errore di forma è da snob perditempo.
Quali altre tipologie di commentatori possiamo classificare?
Erik 

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