Ferdinand Gregorovius, Isola d’Elba – Portoferraio

Da Paolorossi

Isola d’Elba – Portoferraio

Quanto più ci si avvicina all’Elba, tanto più appariscono imponenti i suoi scogli; di paesi non vi è traccia, eccettuato un piccolo porto, che lasciamo sulla sinistra. La riva è ripida e di una tetra maestosità. Su in alto sulla cima di un monte sta ardita una antichissima torre grigia, chiamata dal popolo «Torre di Giove», un indicatore venerato dal navigante che drizza la prora all’isola di Napoleone.
La nave gira ora un promontorio e la sorpresa improvvisa non è piccola. Poichè in una volta si mostra il grande e bel golfo di Porto-Ferraio, un magnifico basso-fondo, chiuso a guisa di anfiteatro da alte montagne, le pendici delle quali sono coperte sino al mare da giardini, boschetti, ville, poderi, cappelle tra i cipressi, alte piante d’aloè e gelsi dalle verdeggianti ombre. A destra, il golfo è chiuso da una penisola, di cui l’istmo è molto stretto e in questa è la città ed il porto di Porto-Ferraio, l’antico Argo, più tardi La Cosmopoli, il bel monumento del fortunato Cosimo I, di casa Medici, e la prigione di Napoleone.

Isola d’Elba – Portoferraio

Io posi piede nella città col sentimento di chi entra nel regno idiliaco della storia. Le grandi, prime linee del golfo hanno qualcosa di festoso; la città sulla penisola, così graziosamente toscana, ha un aspetto di semplicità rustica e di benessere lungi dal mondo.
Le strade sono accalcate, ma visibili a colpo d’occhio; le piccole piazze ed i giardini odorosi, che sono lungo le alture, invitano decisamente a rimanere. La città tutta riluce in un tinta di sfondo giallo-chiaro, che armonizza perfettamente col verde degli alberi ed il celeste carico del mare. Un soggiorno adatto per re spodestati che vogliano scrivervi le loro memorie.
Anche le torri ed i bastioni dei tre forti, Stella, Falcone e Castell’Inglese, non hanno un aspetto severo. Ai loro piedi si trova il porto circolare, circondato da belle banchine, opera di Cosimo de’ Medici. Per la tromba, la bella porta del centro, si accede nella città, dopo aver letto con soddisfazione l’iscrizione molto promettente:

TEMPLA MOENIA DOMOS
ARCES PORTUM
COSMUS MED. FLORENTI
NORUM DVX II
A FUNDAMENTIS EREXIT
A. D. M.D. XLVIII.

Tutto costruì qui quel fortunato Cosimo, tempî, case, mura, castelli e porto; egli non lasciò a Napoleone costruire altro che i castelli in aria di un nuovo impero.

( Ferdinand Gregorovius – Passeggiate per l’Italia – Vol. III )

Isola d’Elba – Portoferraio

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