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Psicoanalisi: diretta da Alessandro Grispini
e Benedetta Guerrini Degli’Innocenti
Il Ricovero Psichiatrico Ospedaliero
Appunti per una teoria e una tecnica del Trattamento Ospedaliero Psichiatrico Intensivo Continuo
di
Vittorio Ferioli
Questo lavoro si rivolge a tutti gli operatori (che preferisco chiamare “terapeuti” o “curanti”) della Psichiatria, perché il tema del ricovero psichiatrico ospedaliero non riguarda solo chi lavora nei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC), ma tutto il Dipartimento di Salute Mentale. Credo che la questione sia di un certo interesse perché, dal momento che i destinatari del messaggio (assistenti sociali, educatori, infermieri, medici, psicologi) provengono da percorsi formativi molto diversi, sono immediatamente evidenti la mancanza e il bisogno di una base comune teorica e tecnica, nonché di un linguaggio condiviso.
Dalla premessa dell’autore
Indice
Ringraziamenti p. V
Presentazione p. IX
Premessa p. XI
Introduzione: il “ricovero” 1
Capitolo 1
Aspetti giuridici e medico-legali 7
1.1 Fondamenti 7
La Costituzione Italiana 7
Il Codice Penale 8
Il Codice di Deontologia Medica 9
1.2 La psichiatria 11
L’informazione e il consenso 11
I trattamenti psichiatrici urgenti 15
La responsabilità dello psichiatra 16
Aspetti giuridici della contenzione 18
Capitolo 2
Riferimenti teorici del Trattamento Ospedaliero
Psichiatrico Intensivo Continuo 25
2.1 L’urgenza 26
2.2 L’aggressività 28
L’aggressività nella teoria psicoanalitica 29
Comportamenti aggressivi e violenti 30
2.3 Il punto di vista psicoanalitico sul ricovero 36
Il setting 40
Il “campo” e il “gruppo di curanti” 42
Setting, aggressività e contenimento 43
Il transfert nel ricovero 44
L’alleanza terapeutica 46
Il controtransfert e l’empatia 47
Capitolo 3
Verso una tecnica del Trattamento Ospedaliero Psichiatrico
Intensivo Continuo 51
3.1 Una visione d’insieme del Trattamento Ospedaliero
Psichiatrico Intensivo Continuo 52
Fase I: ingresso e osservazione 54
Fase II: risposta al trattamento 57
Fase III: dimissione 58
3.2 Sequenze cliniche ed errori più frequenti 58
Fase I: contatto d’ingresso 59
Accoglienza e osservazione intensiva 61
Fase II-III 63
3.3 Alcune questioni generali di tecnica del colloquio 65
3.4 Trattamento delle emergenze comportamentali con
particolare riferimento ai comportamenti violenti 68
Ambiente: sicurezza e rischio 69
Trattamento delle emergenze comportamentali 70
Trattamento in acuto dei comportamenti violenti 71
3.5 Il gruppo terapeutico 79
3.6 Il trattamento farmacologico 80
3.7 La contenzione 85
Contenzione meccanica: epidemiologica e clinica 85
Considerazioni teoriche e tecniche: rapporto tra
“contenzione” e “contenimento” 89
Concludendo 93
3.8 La dimissione 94
3.9 Qualità, formazione e ricerca 95
Conclusioni 99
Bibliografia 101
Presentazione
La principale ragione per cui “Il Ricovero Psichiatrico Ospedaliero. Appunti per una teoria e una tecnica del Trattamento Ospedaliero Psichiatrico Intensivo Continuo” costituisce una novità di estremo interesse, nel panorama della letteratura-ponte tra Psichiatria e Psicoanalisi, risiede a mio avviso nella modalità di descrizione e di approccio sobria, libera da pregiudizi, veramente integrativa e sinceramente dedicata a consentire un progresso tecnico in un’area perennemente sotto discussione.
Il ricovero psichiatrico evoca da sempre fantasmi persecutori connessi per lo più a fantasie superficiali di imprigionamento, sottesi molto spesso da corrispondenti desideri di contenimento e dai corrispettivi conflitti di impotenza/onnipotenza e di dipendenza/autonomia.
E’ difficile, nella mentalità comune, pensare al ricovero psichiatrico in termini di bisogno; per questo in molti casi il bisogno soggettivo, non riconosciuto come tale né dal soggetto stesso né dall’ambiente circostante, scompare dal campo e viene sostituito dai suddetti fantasmi, così potenti da contagiare in modo terrifico anche il milieu culturale, politico e sociale nell’ambito del quale la vicenda ospedaliera va a collocarsi.
Ed è parimenti difficile per l’opinione pubblica, ma anche per molti tecnici e funzionari in posizioni di responsabilità, associare alla preoccupazione per la sicurezza sociale una non meno rilevante cura per la salute interna del singolo paziente.
Il libro di Ferioli presenta il problema in termini giustamente complessi, ma in forma essenziale, comunicativa e costantemente rivolta alla descrizione dei vari aspetti del ricovero come potenziale processo terapeutico.
Una attenzione particolare è dedicata al versante relazionale dell’esperienza del paziente e a quella dei curanti: in sintesi, l’Autore segnala come “tutto cambi” a seconda delle premesse intra- ed interpsichiche presenti nei curanti, decisive nel fornire al ricoverato un tipo di accoglimento, un ambiente di permanenza temporanea e una modalità di gestione delle cure, degli scambi e della convivenza ospedaliera che possono favorire la riparazione, l’integrazione e il recupero o, all’opposto, che possono allontanare ulteriormente il soggetto da se stesso e dalla speranza di contatti realmente terapeutici.
La Psicoanalisi è costantemente presente nel testo nelle vesti discrete e supportive di un partner “alla pari” nei confronti della cugina Psichiatria: fornisce pensieri, esperienze, formulazioni teoriche utili e suggerimenti tecnici appropriati senza invadenza, evitando assolutamente comunicati “ex-cathedra”.
La Psichiatria, chiamata in prima linea nell’organizzazione e nella gestione concreta dell’emergenza clinica, è presentata come una pratica aperta e sensibile al riscontro della vastissima letteratura disponibile, in continuo divenire e con una disposizione critica libera da pregiudizi di ordine politico, culturale e tradizionale.
Questo libro ha il pregio impagabile di non arrovellarsi in una diatriba sterile sui massimi sistemi, ma di occuparsi invece di un oggetto reale, quotidiano, spesso drammatico e non meno spesso enigmatico nella sua complessità: il ricovero psichiatrico viene esaminato nei suoi molti aspetti e le indicazioni fornite sono prima di tutto utili.
Viene da pensare che uno psichiatra uscirà comunque “almeno un po’” trasformato da questa lettura, nella sua visione clinica e nella sua pratica ospedaliera; e che anche lo psicoanalista, uscendo dall’atmosfera sospesa di trattamenti senza tempo, potrà meglio comprendere la realtà del ricovero psichiatrico, nelle sue sequenze e nella sua concretezza clinica.
Per tornare, infine, all’aspetto dello stile che caratterizza l’opera di Ferioli, vorrei sottolineare come il suo libro funzioni come “ponte” – tra Psichiatria e Psicoanalisi – senza “pontificare”: lo psichiatra non prevale sullo psicoanalista e viceversa.
Lo stile sobrio, informativo, riflessivo e integrativo cui ho fatto riferimento non è di facciata, è intrinseco e autentico, volto ad una collaborazione tra i due mondi da lui frequentati in buona armonia personale.
A riprova del fatto che un reale progresso scientifico e culturale è quasi sempre il frutto di un contesto interiore costruttivo, volto a condividere e a lavorare insieme.
Stefano Bolognini
Presidente della International Psychoanalytical Association
Copertina di Tiziano Zuliani
prezzo: € 16,00 ISBN: 978-88-95930-91-6
p.120
DA GIOVANNI FIORITI EDITORE – res ipsa loquitur.