Ho conosciuto Nele Neuhaus con Biancaneve deve morire e ne ho apprezzato lo stile e la capacità di coinvolgere il lettore fino all’ultima riga dell’ultima pagina, e senza dubbio Ferite profonde è una piacevolissima conferma . Avete presente un calidoscopio? Quel piccolo strumento con all’interno specchi che formano tante figure e che riflettono e cambiano ad ogni movimento?
Ecco, è quello che mi è venuto in mente leggendo questo romanzo. Tutto sembra il contrario di tutto, le situazioni cambiano radicalmente, la trama è una tela intricata che viene intessuta sotto i nostri occhi mano mano che la lettura va avanti. Ad ogni capitolo sembra di aver capito tutto per essere poi smentiti dopo poche pagine. Era una specie di puzzle. Ogni singolo pezzo aveva un significato che sarebbe apparso chiaramente una volta completato il quadro.
Mi piace da matti questo stile, mi piace come scrive la Neuhaus, è davvero brava nel coinvolgere prima e sconvolgere poi il lettore con storie avvincenti e personaggi ottimamente strutturati. Con Ferite profonde ci troviamo di fronte ad un romanzo che non è solo un thriller, ma una torbida storia di bugie e tradimenti che hanno radici profonde nel nazismo e nella seconda guerra mondiale e che sfociano nell’omicidio di David Goldberg ultranovantenne, giustiziato con un colpo alla nuca.
Il vecchio era inginocchiato sul lucido pavimento di marmo del corridoio, a neanche tre metri dalla porta d’ingresso. La parte superiore del corpo era rovesciata in avanti, la testa in una pozza di sangue. Per Bodenstein era impossibile distinguere le fattezze del viso, o meglio, di ciò che ne restava. La pallottola mortale era entrata da dietro, ma il foro scuro sul lato posteriore del cranio si vedeva appena. All’uscita il proiettile aveva però causato notevoli danni.
Gli indizi sulla scena del delitto e un particolare tatuaggio sul braccio della vittima mettono sul piede di guerra il commissario Oliver von Bodenstain e Pia Kirchoff (coppia di investigatori già presente in Biancaneve deve morire). La situazione si complica ancora di più con l’omicidio di altri due anziani, anche loro giustiziati con un colpo di pistola in testa, amici di Goldberg e tutti collegati alla ricca Vera Kaltansee. Sarà difficile venire a capo dell’intricata matassa anche perchè il bandolo è difficile da trovare, i Kaltansee sono una famiglia potente ma dietro alla facciata di perbenismo si cela una sconvolgente e fitta rete di menzogne che verrà svelata solo alla fine inchiodando il lettore alle pagine.
Ci tengo a puntualizzare (precisazione è doverosa per chi come me è un fanatico della serialità) che Ferite profonde non è il seguito di Biancaneve deve morire, anche se uscito dopo, ma non è neanche il primo della serie, e questo mi ha infastidita e mi ha creato qualche problema iniziale perchè si fa riferimento a personaggi o casi precedenti sconosciuti. Mi chiedo il motivo di questa pubblicazione “ballerina”.
Articolo di Cristina Di Bonaventura
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