Fermati!
Fermarsi per qualche istante, respirare profondamente, con tutta la calma possibile.
Sentire la brezza dell'aria accarezzarci le guance, morbidamente, come le mani di un tenero amante.
Sedersi sull'erba, farsi pervadere dall'odore intenso dell'umida terra che ci entra nel corpo ed avvertire un intensa sensazione di pace, lunghissimi istanti di pace assoluta.
Guardare le nuvole rincorrersi alte nel cielo e sentirci sospesi fra i loro racconti mutevoli, immagini bianche di favole perse nel tempo.
Il vuoto assoluto. Non un pensiero a stordirci la mente. Solo il caldo abbraccio del vento. Sentirsi orfani del nostro dolore, in un intenso e languido abbandono, come se anche noi fossimo parte del vento, del sole, del granello di terra.
Provare a sentire stupore nel vedere il rientro delle rondini a casa, come se il loro migrare ci appartenesse, figli di un comune universo. Eccoci, parte della natura, stelo del fiore, acqua nel fosso e gemma sul ramo. Primo vagito, figli di un universo che piange, ferito, straziato, dimenticato.
Fermarsi, in un comune senso di amore per quello che abbiamo, fosse anche solo una piccola rosa o un brandello di stoffa strappato.
Sentire quanto la vita abbia molto da dare anche in uno spazio minuscolo, senza chiederci nulla, pretendendo solo il rispetto.
L'amore di un piccolo cucciolo, il benessere che una carezza ti provoca, il silenzio compagno dei nostri pensieri ed una lacrima d'acqua che cade dal cielo.
Semplici cose... che stiamo perdendo nel fuoco.