Pasqualino D’Elia è coinvolto in sette omicidi di ‘ndrangheta nell’ambito delle faide tra famiglie nella zona di Lamezia Terme (Catanzaro).
Sembra che l’uomo si nascondesse in un appartamento in campagna e non uscisse mai da lì. A fornire viveri ed occorrente il figlio. In passato l’uomo aveva partecipato a un programma di protezione.
Nonostante le pesanti condanne alle spalle Pasqualino D’Elia in tutti gli omicidi di cui pare sia stato accusato non ha mai ucciso ma avrebbe sempre fatto da spalla ed il basista, forniva le armi, ma il suo impiego primario era l’autista, perchè dotato di sangue freddo e ottime capacità di pilota.
A metà degli anni 80 D’Elia diventa collaboratore di giustizia, i giudici credono in lui, ne sa veramente tanto poi forse accade qualcosa e lo stato gli toglie lo status di protetto.