Di Consiglia Grande. La Fermet dell’imprenditore di Massa Alberto Ricciardi è in liquidazione da mesi, nonostante soli tre anni fa il fatturato eguagliasse 200 milioni di euro e fosse al vertice di un gruppo che dava lavoro a oltre 70 operai. Ma ad incidere sul destino dell’azienda, ha contribuito una serie di spiacevoli avvenimenti pregressi.
Nel 2012 fu chiesta al Consiglio di Stato una richiesta di risarcimento danni da oltre 10 milioni di euro contro il Consorzio della Zona Industriale apuana, l’ente economico che, senza bando, aveva assegnato l’area della ex Farmoplant di Massa a un gruppo di imprese di Emanuele Ricciardi, titolare della Ecoacciai, fratello di Alberto. La domanda di risarcimento fu rigettata dal Consiglio di Stato, sebbene nel 2010 la delibera del consiglio fosse stata annullata dalla Cassazione. Eppure, la sentenza del Consiglio di Stato stesso non viene impugnata.
Successivamente la Fermet presenta una domanda di pre-concordato preventivo, con continuazione dell’attività aziendale. Ricciardi però sbaglia a scegliere i legali: in merito al primo Giulio Andreani non sorge alcuna questione; sul secondo invece, Sergio Menchini, sussistono varie problematiche, a cominciare dal fatto che questi fosse responsabile delle sue sfortune imprenditoriali, in quanto presidente del Consorzio della Zona industriale apuana al momento della delibera annullata dalla Cassazione.
E’ evidente un conflitto di interessi: Menchini però dichiara di essere completamente all’oscuro dei fatti accaduti e della richiesta di risarcimento danni al consiglio di Stato. La sua versione contrasta con quella del nuovo presidente del Consorzio, Cesare Ugolotti, che invece sostiene di avere informato i vecchi amministratori delle questioni pendenti. Fatto sta che, oggi, i due fratelli, Alberto ed Emanuele, si sono riappacificati, diventando tra loro soci.
I rancori però non sono completamente dissipati: la loro diversità di orizzonti riguarda soprattutto la politica. Emanuele è del Pd, Alberto invece del Pdl. Quel che è certo è che gli operai della Fermet hanno comunque perso il loro lavoro e la liquidazione tarda ad arrivare.