Ferrari 312 T4: la geniale “ciabatta”

Da Carlo69 @F1Raceit
Storia

Published on dicembre 28th, 2012 | by Giulio Scaccia

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La Ferrari riconquista il mondiale grazie a questa atipica creatura di Mauro Forghieri.

La Ferrari 312 T4 è stata descritta come una delle più sgraziate e brutte Ferrari, almeno stando ai pareri espressi dagli addetti ai lavori del periodo e dallo stesso Commendatore, ma allo stesso tempo una delle più vincenti.

La stagione 1979 è quella delle auto ad effetto suolo, dopo che nel 1978 la Lotus progettata dal brillante Colin Chapman aveva stravinto il mondiale affermando questa nuova tendenza.La T4, non è una vera e propria wing-car; nonostante questo, la potenza del motore boxer, la sua struttura, che contribuiva anche ad abbassare il baricentro, una efficiente ripartizione dei carichi fra gli assi, grazie al posto guida praticamente centralee l’uso delle gomme radiali Michelin, efficaci soprattutto nelle prime fasi delle gare, hanno consentito di generare una vettura con un alto livello di competitività.

La vettura adotta l’ormai tipico cambio trasversale, le minigonne (la cui efficacia è però limitata dagli ingombri del motore boxer) e sospensioni che, grazie alla loro geometria, si possono adattare ad ogni tracciato. La curiosa forma (qualcuno la definì “ciabatta”) è dovuta al fatto che, non potendo ricreare al posteriore un vero e proprio tubo di Venturi per generare depressione sotto la vettura, vengono allora allungate le pance il più possibile, fin quasi in corrispondenza del musetto anteriore. La conformazione aerodinamica viene studiata nella galleria del vento Pininfarina. Il telaio è a scocca autoportante, con pannelli di alluminio rivettati su struttura in lega leggera di varie sezioni e centine in fusioni dello stessa matrice molecolare; la carrozzeria è in materiali compositi e alluminio..

Il motore l’efficace 12 cilindri boxer di 2992 cmc, con potenza superiore ai 515 cv, chiamati a spingere un corpo vettura pesante 590 Kg. Sulla 312 T4 viene sperimentata la prima unità a comando elettro-idraulico della storia della Formula Uno, anticipando una tendenza oggi generalizzata.

I piloti Jody Scheckter e Gilles Villeneuve.

Dopo due gare disputate con la 312 T3 adattata, dal Gran Premio del Sud Africa a Kyalamy, viene schierata la 312 T4, che coglie subito una doppietta con Villeneuve seguito da Scheckter. Così sarà anche al Gp successivo a Long Beach. Dopo qualche difficoltà in Spagna, il sudafricano vince a Zolder e a Montercarlo due gare consecutive, con il compagno di squadra canadese costretto al ritiro.

A Digione, avviene lo storico duello Arnoux Villeneuve con il canadese alla fine secondo. In estate, iniziano alcuni problemi per la Ferrari, palesati in particolar modo a Silverstone con distacchi pesanti dalla Williams, che prepotentemente a metà stagione diventa l’auto da battere. Alcune modifiche al retrotreno fanno recuperare competitività alla vettura di Maranello. A Monza la Ferrari segna una storica doppietta. Scheckter diventa campione del mondo. Villeneuve gli garansce appoggio e copertura dal ritorno di Laffite. Quella giornata di Monza è rimasta un ricordo indelebile per i tifosi della Rossa. Il mondiale si chiude con la vittoria di Gilles Villeneuve a Watkins Glen.

La Ferrari 312 T4 coglie 6 vittorie, i piloti si piazzano primo e secondo nella classifica del mondiale e la vettura vince il campionato costruttori. E’ un trionfo, prima di un lunghissimo digiuno nel mondiale piloti. La 312 T4 è anche l’ultima Ferrari iridata interamente progettata (motore e telaio) da Mauro Forghieri.

Ferrari 312 T4 – Scheda tecnica

Carreggiata anteriore: 1,700 m

Carreggiata posteriore: 1,600 m

Frizione: multidisco

Cambio: trasversale, 5 marce e retromarcia

Motore: tipo boxer 12 cilindri, 515 CV, cilindrata 2992 cc


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