Ferrero e Rinaldini: la crisi fatta pagare ai "soliti noti"

Ieri sera a Pordenone, Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista, e Gianni Rinaldini, ex segretario della Fiom-Cgil, hanno presentato i referendum  sull'art. 18 dello Statuto dei lavoratori (dopo le modifiche introdotte dalla legge Fornero) e sull'art. 8 della legge Sacconi (nr. 148/2011). Il primo intende ripristinare il reintegro del lavoratore licenziato illegittimamente anche per motivi economici e disciplinari (ora previsto in alternativa all'indennizzo economico), il secondo la centralità del contratto nazionale di lavoro. Il messaggio che Ferrero e Rinaldini hanno voluto lanciare è che l'attacco alle garanzie dei lavoratori, unitamente alla mancata distribuzione della ricchezza testimoniata dalla contrazione di salari e pensioni a vantaggio di profitti e rendite, fanno parte di un unico disegno: pensare di uscire dalla crisi facendola pagare agli strati bassi della popolazione (sempre più estesi, ndr), svalutando il lavoro per accrescere la competitività delle aziende. Una strategia miope, secondo Ferrero e Rinaldini, perché solo redistribuendo la ricchezza l'economia potrà riprendersi. La raccolta delle firme per i referendum inizierà il prossimo 13 ottobre.