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Ferris Bueller’s Day Off (Una pazza giornata di vacanza) compie 30 anni: 5 ragioni per ri-vederlo

Creato il 06 giugno 2015 da Commarebradipina

Chiedeteci tutto, ma per noi Ferris Bueller’s Day Off non si può intitolare Una pazza giornata di vacanza, sì ok, Ferris ingegna la giornata della vita per saltarsi un compito in classe, evitare il confronto con i suoi genitori, e un’odiosa sorella. Ferris in realtà è il miglior filosofo dei nostri tempi, e il 5 giugno ha spento 30 candeline, ecco 5 ragioni per ri-vederlo.

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1. Ferris

Ferris in realtà non andato salvato, Ferris ha salvato noi. Se avete visto il film, sapete che lo slogan Save Ferris è uno dei leit-motiv del film, in realtà Ferris salva noi stessi. È il miglior amico, fidanzato, cazzone che possiate incontrare e le sue frasi dovrebbero essere dei motivational poster.

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1 bis. I monologhi di Ferris

Ferris, all’inizio del film, mentre senza che voi ne accorgiate strizza gli occhi a Pirandello, rilascia perle di saggezza di questo spessore:

Life moves pretty fast. If you don’t stop and look around once in a while, you could miss it. I do have a test today, that wasn’t bull-shit. It’s on European socialism. I mean really, what’s the point. I’m not European. I don’t plan on being European, so who gives a crap if they’re socialists. They could be fascist anarchists and it still doesn’t change the fact that I don’t own a car.

It’s not that I condone fascism or any ‘ism’ for that matter. Ism’s, in my opinion, are not good. A person should not believe in an ‘ism,’ he should believe in himself. I quote John Lennon: ‘I don’t believe in Beatles. I just believe in me.’ A good point there. After all, he was the walrus. I could be the walrus. I’d still have to bum rides off of people.

3. La scena del museo

Forse è la più bella di tutto il film, commentata dallo stesso Hughes ed è concentrata sul personaggio di Cameron. In visita al Art Instittue of Chicago, Cameron viene rapito dallo splendido Un dimanche après-midi à l’Île de la Grande Jatte di Georges Seurat e il motivo è semplice, a spiegarlo è lo stesso Hughes:

The closer he looks at the child, the less he sees. But the more he looks at, there’s nothing there. I think he fears that the more you look at him the less you see. There isn’t anything there. That’s him

4. Cameron

Cameron è l’anima di questo film, timido, impacciato, è forse il vero protagonista del film. Per fargli capire quanto sia geniale, Ferris gli canta con la collaborazione di un intero carro allegorico Danke Schön:

Tornati a casa, Cameron decide di distruggere la Ferrari del padre e diventa un eroe:

5. Twist and Shout

Dopo avergli cantato Danke Schön, Ferris nel lib-dub più famoso del globo e qui, in pieno stile bollywoodiano coinvolge anche gli zombie.

Il resto è storia.

Grazie Ferris, sei un eroe.

Sinceramente vostre,

Maria Joanie e Maria Sloane


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