Una premessa per sottolineare che i tempi sono cambaiti e che la pellicola sta per essere dimenticata. La rivoluzione operata dall’avvento della tecnologia
Come si preferisce, oggi, guardare un film? Al cinema, davanti alla televisione, comodamente sprofondati sul divano di casa, con Dvd o con internet che offrono la possibilità di gestire orari a piacimento? Nell’era tecnologica vincerà l’atmosfera che si respira in una sala cinematografica attorniati da altri spettatori che condividono emozionalmente uno stesso stimolo oppure, la comodità di non uscire da casa, trovare parcheggio e risparmiare il costo del biglietto?
Toccando questo ultimo punto si apre inevitabilmnete il concetto di pirateria, questo modo di “saccheggiare” il cinema, di vederlo attraverso siti pirata. Molte sale stanno per chiudere e lasciare il posto a supermercati o sale da gioco.
Stiamo perdendo il gusto di andare al cinema come fatto sociale o è solo una questione di costi?
Si scaricano film da internet senza una legge che supporti un’offerta legale, non esiste una legge anitipirateria e non si colpiscono i siti che fanno commercio di film. Questi fattori quanto incidono sulla crisi del cinema? 2.500.000 all’anno.
“La pirateria in Italia un elemento fondamentale – afferma Domenico Di Noia presidente dell’ ANEC – siamo quasi vicini al fatturato del mercato legale, è un gravissimo problema, scaricare non vuol dire essere all’avanguardia, si rischia di mettere in crisi completamente l’industria cinematografica, si rischia di non potere più fare dei film, la pirateria è uno degli elementi gravi che portano ad abbassare il fatturato del cinema, credo sia arrivato il momento di far capire che è giusto avere dei film pagando poco ma, non modo illegale”. Pratiche come il download di film disponibili in rete e lo streaming, il più delle volte non autorizzati, hanno reso sempre più debole il richiamo delle sale e modificato le modalità di fruizione delle pellicole.
“La mia proposta era quella di costruire una piscina dentro al cinema, farsi un bagnetto estivo, rinfrescandosi, oppure c’è il prelevamento coatto che potrebbe essere l’ultima cosa” scherza Lillo, più seria invece l’ultima iniziativa per avvicinare il pubblico al cinema tradizionale, è il biglietto a 3€, per un’intera settimana, dal 9 al 16 maggio. La manifestazione, cui aderiscono gran parte delle sale italiane, mira a portare più persone davanti al grande schermo e stando ai dati Cinetel, società che quantifica gli incassi, l’obiettivo è stato centrato. Nel fine settimana appena trascorso, il pubblico è aumentato del 41%. Andare al cinema non significa solo vedere un’opera cinematografica, è un’operazione di socializzazione, è condividere il divertimento, è un rito irrinunciabile. Ma andare al cinema comporta un costo che oggi incide sulla situazione generale, pensiamo ai raggazzi o ad una famiglia con figli che magari ci deve aggiungere anche una pizza. Si devono adottare politiche di facilitazione per famiglie e andare incontro alla frequ
Ma quale sarà il futuro del cinema alla luce del pensionamento della pellicola? L’era digitale è alle porte e la pellicola 35mm sta per morire. Una lenta eutanasia, dal 2014 tutti i film usciranno in digitale. Tra poco la pellicola sarà un amarcord, si spera solo che non lo siano anche le piccole sale monoschermo che dovranno dotarsi di un proiettore digitale. Un miglioramento della qualità del prodotto cinematografico che purtroppo si scontra con gli ingenti costi per adeguare le strutture al nuovo sistema. Le sale cinematografiche potrebbero essere costrette a chiudere i battenti a causa dell’incapacità di sostenere l’innovazione confermando il fenomeno che nell’ultimo decennio ha determinato la chiusura di oltre 700 sale in Italia, delle quali 60 solo nel 2012.