Un pensiero ai padri separati, vittime invisibili inghiottite dal cono d’ombra di un controcultura che confonde il rispetto della donna con la mortificazione e la banalizzazione della figura maschile.
Nessun megafono, per loro.
Nessuna alterazione strumentale di questa o di quella statistica.
Nessuna schiera di giornalisti od “esperti” a gridarne il dolore, questa volta autentico, vivido e pulsante.
Un pensiero a loro, un pensiero ai loro bambini.