In realtà la vera festa sarebbe quella della domenica, con la processione sul ponte votivo che attraversa il Canale della Giudecca (e che una volta era fatto con le barche, oggi con pontili galleggianti), per permettere alle persone di raggiungere la Chiesa del Redentore a piedi da Venezia. Il pellegrinaggio ha la funzione di ringraziamento verso il Redentore per aver messo fine alla terribile peste del 1575. Ci si reca infine alla messa solenne officiata dal Patriarca di Venezia.
Un tempo si addobbava la chiesa con una gran moltitudine di fiori e si consumava una bevanda all’anice chiamata mistrà per alleviare il caldo. Oggi queste tradizioni sono scomparse e si è aggiunta invece quella dei fuochi d’artificio, più turistica e più spettacolare.
A partire dal tardo pomeriggio del sabato, centinaia di barche addobbate e illuminate trovano posto in Bacino San Marco e in Canale della Giudecca dove si consuma una cena a base di prodotti tipici in attesa delle 23,30, quando avrà inizio lo spettacolo pirotecnico. Quest’anno, per via della crisi, lo spettacolo durerà un po’ meno rispetto agli anni passati, ma la magia dei fuochi riflessi sull’acqua rimane immutata.
I più audaci si recano al Lido ad aspettare l’alba.
Chi è interessato a prenotare un posto barca per la Festa del Redentore può scrivere a: info@laltravenezia.it