Festa di compleanno

Creato il 26 gennaio 2012 da Dragor

E’ strano come certe frasi in apparenza banali restino impresse nella memoria. L’altra notte, nel dormiveglia, me n’è venuta in mente una. Quando mia figlia era piccola, una volta ho detto: “Bisognerà organizzarle una festa di compleanno. Con la torta, le candeline, le amichette che le cantano “Happy Birthday”, giochi, palloncini e tutto il repertorio. Potremmo anche organizzarla comesurprise party.” “Lascio fare a te” ha detto mia moglie. “Sei tu che t’intendi di queste cose. Io non ho mai avuto una festa di compleanno.”

Non sono state le parole a colpirmi. Anzi, al momento non mi hanno nessuna impressione. Sapevo che, in una famiglia di rifugiati, le feste di compleanno sono in fondo alla lista di priorità. Avevo visto come vivesse la famiglia nella piccola casa di Bujumbura. No, devono avermi colpito il tono e l’espressione. Una dolce malinconia, una fatalistica rassegnazione: “non ho mai avuto una festa di compleanno.” Per una ragione o per l’altra, me ne sono ricordato dopo molti anni nel letto di un albergo di Gisenyi, vicino alla frontiera congolese. Quante cose erano successe nel frattempo. Lasciato il Burundi, ci eravamo costruiti una vita in Francia ed eravamo tornati in Rwanda.

Al ricordo di quelle parole, sono stato assalito da un’ondata d’amore e ho preso mia moglie fra le braccia. “Che cosa ne dici di una festa di compleanno?” “Eh?”, ha borbottato lei mezzo addormentata. “Stoparlando di una festa di compleanno. Con la torta, le candeline, i palloncini e gli amici che ti cantano “Happy Birthday.” “Ma mancano sei mesi!” “Sì, ma possiamo cominciare a organizzarla.” “E mi hai svegliato per questo?” “Be’, non è più notte. Guarda, dalla finestra entra la luce.”

Dragor


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