La Processione guidata da Mons. Orazio Sorricelli Vescovo di Amalfi in una foto dell'anno scorso
Storia del Santo:Vito nacque nel 285 a Lilibeo, oggi Mazara del Vallo. Di indole tollerante e remissiva, studiò la dottrina cristiana e si convertì al cristianesimo, contro il volere del padre, senatore romano e nemico dei cristiani, che lo fece arrestare e fustigare.Durante la notte, Vito fuggì da Mazara e raggiunse Regalbuto, dove, assieme alla sua fedele nutrice, Crescenzia, e al suo precettore Modesto, trovò rifugio in una grotta vicino alla quale poi venne edificata la chiesa dei Padri Cappuccini.Qui Vito cominciò a fare miracoli: ricompose le membra sbranate da cani idrofobi a un ragazzo e ad un pastore.Trasferitosi in Lucania, guarì una nobildonna della corte di Diocleziano che soffriva di epilessia.Diocleziano, ritenendolo un mago, lo fece arrestare, assieme ai suoi fidi servitori, che oramai Vito considerava come dei genitori, e li sottopose a estenuanti torture.Vito, Crescenzia e Modesto morirono il 15 giugno del 304 e i loro corpi furono sepolti prima in una grotta nei pressi del fiume Silaro e successivamente traslati in una chiesetta vicino ad Eboli e, quindi, trasportati in un'altra chiesa nella città di Mariano.Alcune parti dei corpi dei martiri furono distribuite fra molte città d'Italia: parte del cranio, un braccio e un piede di Vito andarono a Regalbuto (1540) e sono custodite in una cappella della chiesa madre. Poichè la sua festa un tempo coincideva con una festa popolare in cui la gente si dava a danze sfrenate e scomposte, queste vennero chiamate "balli di San Vito", definizione che, per analogia, viene anche utilizzata per l'epilessia.