Che cosa poteva capitarmi di meglio?
Uno spazio da gestire, in cui poter avere un po' di autonomia (un po'...negli anni '70-'80 non si concedeva molto ai figli, ancorchè adolescenti!..), dove poter organizzare "le feste"!!
Forse la frase "Facciamo una festa?" deriva proprio da quella soffitta: i miei compagni di classe e gli altri miei amici impararono presto che potevano usufruire di tale spazio per i propri compleanni o quando si aveva voglia di fare "festa".
"Facciamo una festa?" diventa il nostro motto di quegli anni e le feste in soffitta cominciano ad essere un piacevole appuntamento.No, non immaginatevi chissà quali trasgressioni: al piano di sotto c'era casa mia e sempre la vigilanza dei miei che, però, si fidavano abbastanza delle persone che intervenivano, perchè praticamente le conoscevano una ad una!
E poi, non per fare retorica, ma non c'era bisogno dello"sballo": avevamo un impianto stereo fatto con due giradischi e quattro casse e ci sembrava di essere in discoteca! Poi merenda o quasi cena (sempre con l'accordo"ognuno porta qualcosa") e i dischi (anche quelli "ognuno quelli che ha"). E basta! musica, ballo, cibo...nient'altro per passare un pomeriggio (no, la sera no, si andava a letto presto, se non era sabato...!).
Ma la parte più bella, per me, era alla fine della festa, quando, rimasti solo gli amici più cari, quelli che davano una mano a rimettere a posto, ci mettevamo a chiacchierare, a commentare, con i toni sommessi di chi è stanco, ma soddisfatto..