È stato inaugurato ieri, a Torino, in Piazza San Carlo, il Festival Beethoven: una serie di concerti, fino al 30 giugno, per onorare una volta ancora la memoria del grande artista. E, obiettivo non meno importante, cercare di offrire al pubblico musiche immortali, gratuitamente, e con un alto livello qualitativo di esecuzione.
Nell’ambito dei sette giorni di spettacoli previsti, si andrà dalle nove sinfonie (stasera la Sinfonia n. 9 in re minore per soli, coro e orchestra op. 125) a diversi concerti, tra cui il Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 61, e il Concerto n. 1 in do maggiore per pianoforte e orchestra op. 15, dalle sonate ai quartetti per archi, con l’obiettivo di fornire una selezione il più significativa possibile dallo sterminato repertorio.
Una dimostrazione, dunque, questo Festival Beethoven, di più, una festa di piazza aperta e rivolta a tutti, e un ottimo esempio per resistere, in questi anni di repentino abbrutimento, aneddotica, volgarità, inconsapevolezza, utilitarismo, qualunquismo.
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