Festival dei Popoli: una settimana di documentari!

Creato il 14 novembre 2011 da Cristina @cbalmativola
E la sottoscritta, per la prima volta in anni, ha avuto l'accredito per seguirlo interamente e gratuitamente, eheh! ;-)
La 52esima edizione del Festival dei Popoli è stata inaugurata sabato 12 novembre dall’anteprima di It Might Get Loud di Davis Guggenheim.
La sottoscritta è però arrivata solo oggi e ha cominciato morbidamente, per entrare decisamente nel vivo domani: ho così visto MENSAJERO (2011), film ambientato in Argentina di Martín Solá, che racconta la storia di Rodrigo - messaggero di una comunità della Puña, nel nord dell’Argentina, il quale ha lasciato il suo posto per lavorare in una salina.
Attraverso lui e il suo viaggio, lo sguardo della macchina da presa rivela un mondo realistico e visionario, come lo sguardo del suo protagonista. Un lavoro costruito con lunghe inquadrature fisse in cui i protagonisti compiono per minuti le medesime azioni, o rimangono fermi davanti alla mdp, con una dilatazione nel tempo di quello che è lo spazio infinito - dilatato e rarefatto oltremodo dall'uso del bianco e nero - in cui lavorano per pochi soldi.
Un documentario di creazione che potrebbe essere una bella lezione per tanti antropologi, al fine di ricreare quel rapporto estetica-documentazione che negli anni la disciplina ha perso.
Quindi un cortometraggio veramente geniale, un piccolo gioello di qutoironia tutta francese: POST-INDUSTRIE (2011) di Arnaud Gerber ha l'ambizione di ricreare la prima inquadratura del primo film della storia del cinema: L’uscita dalle officine Lumière, ricorrendo ai vecchi stabilimenti Renault di Boulogne-Billancourt.
Qui il regista-operatore sosta in luoghi affollati, ormai posti sotto continua sorveglianza, riprendendo persone che non vogliono essere riprese, rispondendo alle loro richieste di spiegazione e riflettendo con autoironia sulla propria 'militanza' e il proprio ruolo nella lotta di classe.
L'evento clou della giornata è però la proiezione in 3D di CAVE OF FORGOTTEN DREAMS (2010) del mio adorato Werner Herzog, girato tra
Canada/USA/Francia/Germania/Gran Bretagna, esplorazione della grotta Chauvet nel sud della Francia, la più antica del mondo. Al suo interno, nel 1994, sono state scoperte centinaia di pitture risalenti al periodo Paleolitico.
Il film esplora questo luogo straordinario, e l’utilizzo della tecnologia 3D rende il viaggio nei meandri della terra ancora più realistico, promuovendo la riflessione sul desiderio primordiale dell’uomo di comunicare e rappresentare il mondo intorno a sé.
Ecco, è tutto detto: come potete pensare che io mi perda una cosa del genere?
A domani, con un programma che diventa intenso!
 

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