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È andato a Cesare deve morire dei fratelli Taviani l'Orso d'Oro per il miglior film nella 62ª edizione del Festival del Cinema di Berlino.
Era dal 1991, quando vinse La casa del sorriso di Marco Ferreri, che la statuetta non andava ad un film italiano.
Il film vincitore è stato girato per 6 mesi nel carcere di Rebibbia ed è interpretato da veri carcerati, verso i quali il regista Vittorio Taviani ha espresso parole di ringraziamento, facendo anche alcuni dei loro nomi e dichiarando "Spero che chi vedrà Cesare deve morire si ricordi che anche un detenuto è un uomo".
Il fratello Paolo ha anche ringraziato il presidente di giuria, il regista e sceneggiatore britannico Mike Leigh. Il film vincitore tratta la vita di alcuni detenuti, che cercano di dare un "senso" alla loro permanenza nel carcere romano attraverso l'allestimento di uno spettacolo teatrale, che si propone di mettere in scena il dramma di William Shakespeare Giulio Cesare.
Per i fratelli Taviani, che in precedenza avevano già trionfato in due occasioni (1977 e 1982) al Festival di Cannes, si tratta della prima affermazione a Berlino.
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