Festival del tortellino - sabrina tra i giudici - sweet potato pie - torta di patate dolci

Da Saporidivini


La curiosità è donna, ma in questo caso, la curiosità è la mia.

Le Club de Pirottines, di cui ci onoriamo di fare parte anche senza, purtroppo, partecipare agli incontri perché la giovin prole ha orari che non vanno d'accordo con i meravigliosi incontri che organizzano le splendide Benedetta Cucci e Simona Gavioli (in puro ordine alfabetico), ci fa partecipi per essere parte della giuria dell'evento mondano in Piazza de Mello per il Festival del Tortellino, dove 16 degli Chef associati alla RistoAssociazionetOur-tlen presentano la loro rivisitazione di quello che è il fiore all'occhiello della tavola tra Bologna e Modena. Lo scrigno che i poeti riconducono all'ombelico di Venere, conosciuto in tutto il mondo e, secondo alcuni “fanatici” anche oltre il nostro universo, ha trovato in questa kermesse nuova vita e stimolo per portare in viaggio tra i palati, sapori nuovi per i curiosi ed “amanti” di questo rito tradizionale nato a Castelfranco Emilia, esattamente a metà tra le città che oltre alla secchia si contendono il primato di questa prelibatezza che tutti ci invidiano.Avrei potuto candidarmi io all'assaggio di un piatto che adoro ma ho chiesto ed ottenuto l'approvazione di Sabrina perché fosse lei il giudice assoluto nella nostra coppia, dato che a lei (sacrilegio!) i tortellini non piacciono. Secondo lei, almeno quelli che ha assaggiato, sanno di “selvatico”, di rancido. Mi son sempre chiesto che tortellini avesse mai mangiato, in quale bettola fosse stata costretta ad ingoiare l'insulto alla nostra tradizione. Sabrina non ama la mortadella (eresia!) perché non ne ama il profumo e perché la ritiene troppo grassa. D'altronde per quanto mi riguarda anche lo scartare il grasso del prosciutto, secondo il mio piacere del mangiare, è un insulto alla buona tavola ma, praticamente tutte le donne, fin da piccole lo fanno, mentre noi uomini rudi e con il colesterolo che viaggia sempre al limite dell'umana decenza lo riteniamo parte importante di quel taglio di coscia stagionata di maiale. Quindi, visto che, di solito, la mortadella ed il crudo sono due degli ingredienti del tortellino... , Sabrina è il giudice migliore che io potessi avere in famiglia.Appuntamento alle 19,30! Preparativi iniziati alle 18,00 con Alice Ginevra che ha addosso una “sverzura” (per i non bolognesi: essere in fibrillazione) tale che appena Sabrina, con non poca fatica, riesce a convincerla ad indossare il cardigan per coprirsi dal fresco della serata, lei si porta davanti allo specchio e si prova tre o quattro cappelli fino a scegliere il quinto. Lo spettacolo è unico, la corsa avanti ed indietro a prendere i cappelli, l'infilarseli in testa, cercare di farseli calzare al meglio, un' altra corsa in camera ed il ritorno allo specchio, sono quelle cose per cui vorresti avere una telecamera sempre accesa e a portata di mano perché, sono cose che se non le vedi, non ci credi.Fatto, tutti pronti! Io ingoio il mio antinfiammatorio per l'ascesso che mi ha sconvolto per tutta la giornata e che, poco dopo aver ingurgitato la pozione magica, pare essere scemato.La serata è decisamente fredda per questi primi giorni d'Ottobre e, a quanto pare, non siamo gli unici ad esserne al corrente, tant'è che non c'è una moto in giro ma sono tutti in auto ed il traffico è tipo quello dell'ora di punta. Un messaggio per avvisare dei nostri dieci minuti di ritardo e mi rilasso alla guida chiacchierando con Sabrina delle nostre “piccole e dolci pesti”.Piazza De Mello è un moderno spazio ricavato sopra via Stalingrado e per sopra, intendo proprio sopra, ricavata all'interno di un'avveniristica costruzione sullo stile della Defense parigina a cui è stato aggiunto una balena di vetrate a spezzarne la forma e a darle un tocco d'artista, una moderna porta che divide la zona fieristica dalla città. Il vociare della festa lo percepiamo appena spento il motore e già ci immaginiamo la calca agli stand gestiti dagli Chef dei ristoranti di Bologna ma, non immaginavamo certo quello che poi abbiamo visto con i nostri occhi appena le porte dell'ascensore si sono spalancate.Sbuffi fumanti dai pentoloni dove borbottava il Brodo ed abili mani che spadellavano il giallo gioiello della mia città ed altrettante abili mani che riempivano piccole ciotole di poco ecologico polistirolo ma di grandissima comodità per una festa completamente in piedi tra un banco e l'altro dove le mini cucine andavano, è proprio il caso di dire, a tutto vapore.Cerchiamo Alice Boscardin, l'organizzatrice, il nostro Virgilio, per farci spigare come funziona la giuria, quali sono i metodi e i modi. La troviamo dietro ad una delle casse, in piedi che stringe a sé le cartellette, comprimendole al suo cappotto del colore dei suoi capelli, le abbraccia come per recuperarne il calore, come per assorbire ogni minimo grado centigrado per sopperire alla temperatura esterna che sembra scendere sempre di più.Ci viene consegnata la “pagella” ed i coupon con cui accedere agli assaggi.Sabrina scorre i nomi dei ristoranti per individuare quelli che a lei sicuramente solleticheranno la sua curiosità. Il tartufo, il suo profumo, il suo aroma, il suo abbinamento con un ripieno che lei non ama, la convincono che sarà il primo della sua lista perché convinta che il tubero degli dei possa impreziosire l'assaggio. Iniziamo la ricerca penetrando con lo sguardo tra la folla che si accalca davanti ai vari Chef. Taverna del Cacciatore: Tortellini con Tartufo Nero. A quanto pare la prima scelta comporterà un po' di fila, sette o otto persone sono prima di lei, tutti con il tagliandino in mano, tutti con la mano in tensione come per depositare denaro ad una questua. Sabrina, il mio giudice, torna da me con un'espressione mista tra il festante ed il dubbioso. Felice per avere raggiunto lo scopo del primo assaggio e dubbiosa perché ora le toccherà fare l'assaggio. Sinceramente l'odore, è il caso di definirlo così, era solo quello di un brodo troppo ristretto che copriva troppo pesantemente qualsiasi altro profumo. Il Tartufo, tre o quattro micro scagliette, era annegato nel brodo ed i sei tortellini sei, dalla forma perfetta e questo va ammesso, erano pronti per essere addentati. Sabrina ne sceglie uno cercando di raccogliere tutto il Tartufo possibile, tutto quello che poteva contenere il piccolo cucchiaino che le avevano consegnato assieme alla ciotola di polistirolo. Lo guarda con circospezione, come per sfidarlo, come per autoconvincersi che sarebbe stata in grado di portarlo alla bocca e morderlo con voluttuosità. Il gesto che compie è quello di un bambino che deve ingoiare lo sciroppo cattivo, la medicina schifosa. Per un attimo ho pensato che il brodo fosse troppo caldo, il viso di Sabrina si sconvolge e sputa il boccone a terra con stile Bastianich, accompagnando il gesto con imprecazioni su quanto il suo sapore sapesse di selvatico. Mi porge la “tazza” sfidandomi ad assaggiarlo. Lo conosco bene il sapore del Tortellino ma, abbinato al Tartufo non l'ho mai assaggiato. Sarò sincero, avrei voluto vomitarlo a terra pure io, sapore sgradevole, rancido. L'odore del brodo troppo forte, ed il Tartufo questo sconosciuto. L'impasto del ripieno era... non so come meglio descriverlo... scombinato, dissociato, troppo invadente. Come si faccia ad abbinare ad un sapore così coprente l'aroma del Tartufo che si sposa con preparazioni semplici per esaltarne il profumo particolare. Peggio di così non potevamo iniziare. Voto... uno, anche perché il negativo non è ammesso.Athena Giada inizia ad essere stanca di stare sdraiata nella sua carrozzina e vuole essere presa in braccio, mentre Alice Ginevra scorazza felice tra la folla con il suo cappello in mano. Così colgo l'occasione per vantarmi e per mostrare alla collettività il secondo gioiello di famiglia, strappando sorrisi e rubando commenti su quanto fosse bella Athena Giada. Se noi papà non ci autoincensiamo un po'... !Sabrina prosegue nell'analizzare le varie ricette al fine di accertarsi di quello che sicuramente avrebbe gradito e, dopo il primo “assaggio” la sua disamina si fa molto più attenta. Così si prepara mentalmente per il suo secondo assaggio e, dopo l'ennesimo richiamo ad Alice Ginevra che rischia di perdersi tra la festante folla e la ricerca del tavolo del ristorante, raggiungiamo il secondo lato della piazza passando, purtroppo, davanti allo stand dove c'è il Tortellino di Coniglio in brodo di verdure e funghi, nel momento esatto in cui sollevano il coperchio del pentolone in cui il tortellino cuoce. Passi per l'idiosincrasia nei confronti del mangiare coniglio di Sabrina, ma il puzzo che proveniva da quel pentolone ha tolto a me la voglia di assaggiarlo e, a me il coniglio piace eccome.Finalmente arriviamo al punto per il secondo assaggio. Antica Trattoria Sacerno: Tortellino Polpo e Patate. Qui la fila non c'è ed il piattino in plastica con relativa forchettina dello stesso materiale ci viene porta in pochi secondi, dopo aver assistito all'abilità dello Chef e della sua Brigata nello spadellare il piatto e nel comporlo in modo elegante, nonostante la “grezzitudine” del piatto di portata. Sabrina, questa volta, si è prima accertata di cosa ci fosse nel ripieno e poi lo ha addentato con sicurezza. Uno, poi il secondo e pure il terzo. Gli altri quattro li ha lasciati a me. Peccato che il freddo abbia troppo rapidamente raffreddato il tutto. Anche qui i sapori erano un po' troppo slegati ed il polipo un po' troppo duro e le patate un po' troppo cotte, ma tutto sommato l'insieme era soddisfacente. Utilizzando il primo “assaggio” come metro di paragone, abbiamo quasi raggiunto la sufficienza. Voto cinque.Al tavolo a lato c'è il terzo ristorante da cui Sabrina vuole farsi tentare. Ristorante da Poggi: Tortellini di Orata e Branzino con sfoglia al nero di Seppia in crema di Cappesante scomposte, caviale di Peperone giallo e rosso in vela di foglia d'Ortica. Probabilmente qualche cosa non l'abbiamo capita durante l'assaggio, anche perché i sei tortellini sei, serviti e composti all'interno di una Cappasanta erano freddi ma, il colore giallo della pasta ci ha fatto presupporre che di nero di Seppia ne avessero usato veramente poco e che la vela d'ortica, complice sicuramente l'aria gelida era stata ammainata dato che non ne abbiamo trovato traccia. Comunque, nonostante fosse già tutto freddo, i sapori erano piacevoli, ma anche in questo caso dissociati, con poca amalgama. Ciò nonostante la sufficienza piena l'ha meritata del tutto. Voto sei.Alice Ginevra continuava nella sua personale esplorazione insinuandosi dietro le cucine dei vari ristoranti facendo tremare noi e le varie brigate per la velocità con cui si spostava. Ora c'era, ora non c'era più. Una birba a tutto tondo. Peccato che l'aria gelida stesse arrossando troppo le guance di Athena Giada e dato che eravamo già in stato generale di salute cagionevole per i raffreddori delle due frugolette, dopo alcune foto di famiglia per la gioia di Alice Ginevra, siamo tornati in mezzo alla calca per fare quello che abbiamo deciso come ultimo assaggio, anche perché, la temperatura ci obbligava a preservare la salute delle piccole.Trattoria Scaccomatto: Tortellini di Faraona in sfoglia di Funghi su crema di Castagne. Finalmente qualche cosa di veramente buono, degno di un commento decisamente positivo. La sfoglia sottile ed il ripieno di faraona decisamente bilanciato, molto piacevole. Il sapore della castagna e dei funghi si percepivano nel modo giusto, si abbracciavano in una piena voluttuosità. Sapori che rasentavano l'erotismo, un vero piacere per noi assaggiare il tutto e, veramente è il caso di sottolinearlo, quei sei tortellini, erano davvero pochi. Voto otto.Sabrina ed io ci guardiamo attorno, vuoi per rintracciare con lo sguardo Alice Ginevra che sempre più sicura di sè continuava il suo slalom tra la folla e le cucine, vuoi perché la decisione di andare era già stata presa e quindi, il talloncino per l'assaggio di vino da 2 euro lo volevamo regalare a qualche viso simpatico che apprezzasse una cosa che noi continuiamo ad apprezzare poco e che, un certo Bottonelli, ci ha reso antipatico: il solo pensare di bere del Pignoletto. Oltre tutto avrei corso il rischio di trovarmelo di fronte e sarebbe stato difficile trattenermi dal dirgli in faccia tutto quello che penso di lui, della sua saccenza e della sua poca correttezza.Viso simpatico trovato, talloncino regalato e, con un po' di fame ma tanto piacere per aver partecipato ad una bella manifestazione, ci siamo avviati verso casa, lo stomaco vuoto e la voglia ad iperbole di pizza.*******************************La torta che proponiamo è decisamente particolare, tenera nella sua consistenza, corroborante nel suo essere nutriente e molto apprezzata per il profumo donatole dalle spezie utilizzate. L'aggiunta delle gocce di cioccolato nasce per solleticare il palato di Alice Ginevra, amante del fondente.SWEET POTATO PIETORTA DI PATATE DOLCIIngredienti:
Ingredienti per la pasta frolla:300 gr di farina 002 uova100 gr di zucchero100 gr di burrola scorza grattugiata di mezzo limone non trattatoIngredienti per la farcitura:600 gr di patate americane2 uova grandi120 gr di zucchero di canna1 cucchiaino di cannella in polvere1/4 di cucchiaino di noce moscata grattugiatail succo di 1/2 limone2 cucchiai di brandyqualche pezzetto (o gocce) di cioccolato rigorosamente fondente1 stampo a cerniera (noi ne abbiamo usato uno del diametro di 24 cm)Il primo passo consiste nella preparazione della frolla. La andiamo ad illustrare brevemente. Dopo avere disposto la farina a fontana sulla spianatoia, uniamo lo zucchero, le uova, il burro a temperatura ambiente e la scorza di limone. Amalgamiamo il tutto, lavorando l'impasto fino ad ottenere un panetto sodo ed omogeneo.Lo avvolgiamo nella pellicola e lo lasciamo riposare in frigorifero per circa 30 minuti.Lo andiamo quindi a stendere con il mattarello, armandoci di pazienza e di farina.Foderiamo lo stampo a cerniera con la nostra pasta frolla.Mentre il panetto riposava in frigorifero ci siamo portati avanti con il resto della preparazione, ovvero con la cottura delle patate.Dopo avere lavato, pelato e tagliato a tocchetti le patate, le facciamo lessare in abbondante acqua non salata. Una volta cotte a puntino (devono essere tenere) le riduciamo a purea utilizzando uno schiacciapatate oppure il frullatore, come nel nostro caso. Al composto di patate aggiungiamo il succo di limone, la cannella, la noce moscata, il brandy, le uova e lo zucchero e facciamo amalgamare bene tutti gli ingredienti.Con questo composto andiamo a farcire la frolla all'interno dello stampo, livellandolo bene. Completiamo con qualche pezzetto di cioccolato fondente che andiamo a spargere sulla superficie e inforniamo a 180C per circa 45 minuti, fino a quando la superficie stessa risulterà dorata e la base ben cotta. Lasciamo raffreddare e tagliamo a fette.

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