In un periodo di overdose distributiva, con film, soprattutto italiani, stipati a forza nelle sale ed obbligati a contendersi uno spettatore già distratto dai primi caldi, la presentazione del cartellone ufficiale del festival di Cannes cade a fagiolo perchè riporta al centro della questione un fattore imprescindibile: la bellezza dei film. Una caratteristica che la selezione del direttore Thierry Frémaux ci tiene a mantenere, con una ricetta che ha come ingredienti principali l'arte, ma anche lo spettacolo. Un cinema, quello selezionato dal festival di Cannes, che pur con picchi di autorialità per pochi eletti, ha l'ardire di rivolgersi ad un pubblico eterogeneo, senza per venire meno alla qualità che da sempre è parte integrante della sua identità. Solo per rimanere alla selezione ufficiale e considerando che molte delle cose più belle si nascondono nelle sezioni collaterali - per esempio "The Bling Ring" di Sophia Coppola, un pò ridimensionata e collocata in quella di Un certain Reguard dove farà compagnia all'esordiente Valeria Golino ed al suo "Miele", ed al vincitore del Sundance 2013 "Fruitvale Station" di Ryan Coogler - troviamo tra i registi in gara, oltre allo stradominio della bandiera francese, presenti con ben 4 rappresentanti- di Desplechine, Ozon, Keshische, Despallieres più qualcun'altro sotto mentire spoglie come quello della Bruni Tedeschi, una delle sorprese della selezione - il peso e l'importanza della compagine a stelle e strisce, con i Fratelli Cohen di "Inside Llewin Davis" incentrato sulle memorie di un celeberrimo folk singer, James Gray, attesissimo dopo la consacrazione ricevuta con "Two Lovers" e qui impegnato a dirigere la diva locale Marion Cottilard, Alexander Payne ("Nebraska") e Steven Doderbergh ("Behind the Candelabra" sulla vita del pianista Liberace) in odore di scandalo per l'amore omo tra Michael Douglas e Matt Damon, a tenere alto l'onore della patria. Fuori dalla grandi coalizioni ma non per questo meno agguerriti un gruppo di outsiders (sempre molto menzionati da queste parti) e poi le scheggie impazzite come Only God Forgives, storia di violenza e corpi tumefatti con la coppia Nicolas Winding Refn/Ryan Gosling, Le Passe, dell'Asghar Farhadi di "Una separazione", "Venus in Fur"di Polanski, montato in fretta e furia per essere in gara, ed ultimo ma solamente in termini di scrittura, Paolo Sorrentino un habituè della croisette, quest'anno in lizza con "La grande bellezza", già ribattezzato "La dolce vità" del nuovo millennio. Dobbiamo aggiungere altro? Certo ci sarebbe da parlare ancora molto perchè questo articolo è solo l'aperitivo di un menù che si annuncia più ricco che mai, ma ogni cosa a suo tempo. Magari venendoci a leggere nel Journal quotidiano dedicato al festival in cui renderemo conto delle sensazioni e degli umori provenienti dalla vetrina cannense. Seguiteci e ne riparleremo.
In un periodo di overdose distributiva, con film, soprattutto italiani, stipati a forza nelle sale ed obbligati a contendersi uno spettatore già distratto dai primi caldi, la presentazione del cartellone ufficiale del festival di Cannes cade a fagiolo perchè riporta al centro della questione un fattore imprescindibile: la bellezza dei film. Una caratteristica che la selezione del direttore Thierry Frémaux ci tiene a mantenere, con una ricetta che ha come ingredienti principali l'arte, ma anche lo spettacolo. Un cinema, quello selezionato dal festival di Cannes, che pur con picchi di autorialità per pochi eletti, ha l'ardire di rivolgersi ad un pubblico eterogeneo, senza per venire meno alla qualità che da sempre è parte integrante della sua identità. Solo per rimanere alla selezione ufficiale e considerando che molte delle cose più belle si nascondono nelle sezioni collaterali - per esempio "The Bling Ring" di Sophia Coppola, un pò ridimensionata e collocata in quella di Un certain Reguard dove farà compagnia all'esordiente Valeria Golino ed al suo "Miele", ed al vincitore del Sundance 2013 "Fruitvale Station" di Ryan Coogler - troviamo tra i registi in gara, oltre allo stradominio della bandiera francese, presenti con ben 4 rappresentanti- di Desplechine, Ozon, Keshische, Despallieres più qualcun'altro sotto mentire spoglie come quello della Bruni Tedeschi, una delle sorprese della selezione - il peso e l'importanza della compagine a stelle e strisce, con i Fratelli Cohen di "Inside Llewin Davis" incentrato sulle memorie di un celeberrimo folk singer, James Gray, attesissimo dopo la consacrazione ricevuta con "Two Lovers" e qui impegnato a dirigere la diva locale Marion Cottilard, Alexander Payne ("Nebraska") e Steven Doderbergh ("Behind the Candelabra" sulla vita del pianista Liberace) in odore di scandalo per l'amore omo tra Michael Douglas e Matt Damon, a tenere alto l'onore della patria. Fuori dalla grandi coalizioni ma non per questo meno agguerriti un gruppo di outsiders (sempre molto menzionati da queste parti) e poi le scheggie impazzite come Only God Forgives, storia di violenza e corpi tumefatti con la coppia Nicolas Winding Refn/Ryan Gosling, Le Passe, dell'Asghar Farhadi di "Una separazione", "Venus in Fur"di Polanski, montato in fretta e furia per essere in gara, ed ultimo ma solamente in termini di scrittura, Paolo Sorrentino un habituè della croisette, quest'anno in lizza con "La grande bellezza", già ribattezzato "La dolce vità" del nuovo millennio. Dobbiamo aggiungere altro? Certo ci sarebbe da parlare ancora molto perchè questo articolo è solo l'aperitivo di un menù che si annuncia più ricco che mai, ma ogni cosa a suo tempo. Magari venendoci a leggere nel Journal quotidiano dedicato al festival in cui renderemo conto delle sensazioni e degli umori provenienti dalla vetrina cannense. Seguiteci e ne riparleremo.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Il Cinema Ritrovato all’insegna di Bergman, Keaton e Welles
L’avrete sentito molte volte: “È un festival da non perdere”, tanto che questa frase potrebbe risultare insignificante alla maggior parte delle persone. Leggere il seguito
Il 27 giugno 2015 da Mattiabertaina
CINEMA, CULTURA -
Cinema all’Aperto – Omaggio a Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant
Cinema all’aperto, rassegna organizzata dall’Accademia di Francia a Roma, dedica la sua nona edizione a Vittorio Gassman e a Jean-Louis Trintignant, due... Leggere il seguito
Il 26 giugno 2015 da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Un affascinante gioco di specchi: fra due donne, apparentemente, ma anche fra una donna e il ricordo di se stessa da giovane, fra un'attrice e il personaggio... Leggere il seguito
Il 26 giugno 2015 da Filmedvd
CINEMA, CULTURA -
Più buio di mezzanotte
Mi piace tanto questa cosa che gli amici mi segnalano dei film da vedere, sapendo quanto io ami il cinema, e sapendo anche che scrivo questo blog. Leggere il seguito
Il 25 giugno 2015 da Zaziefromparis
CINEMA, CULTURA -
RomAfrica Film Festival – Dal 9 all’11 luglio alla Casa del Cinema di Roma
Realizzato con la collaborazione del Fespaco (Festival Panafricain du Cinéma et de la Télévision de Ouagadougou, il più importante festival cinematografico... Leggere il seguito
Il 25 giugno 2015 da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Orlando Bloom il 25 luglio al Giffoni Experience
Si arricchisce sempre più il programma degli incontri per i giurati della 45esima edizione del Giffoni Experience, esortati dal tema di quest’anno, Carpe Diem, ... Leggere il seguito
Il 25 giugno 2015 da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA