Festival di Resistenza Culturale “Insieme fuori dal fango”

Creato il 13 settembre 2013 da Sulromanzo
Autore: Maria Grazia BonavogliaVen, 13/09/2013 - 11:30

Il 13-14-15 settembre, a Borgo San Giuliano, vicino Rimini, si terrà il Festival “Insieme fuori dal fango”, un evento “in opposizione”. Il responsabile, Massimo Roccaforte, ci spiega il senso delle scelte organizzative e contenutistiche.

Sarà un Festival di "resistenza culturale": cosa proverà a contrastare?
L'impoverimento generale che attraversa la nostra società. Ci sembra di poter dire tranquillamente che la crisi economica di questo Paese (ed in generale del sistema mondo) sia andata di pari passo con l'abbandono di ogni forma critica di approccio all'esistente.
Semplificando si può dire che se la caduta del muro di Berlino ha lasciato spazio al capitalismo più selvaggio allo stesso modo è venuto a mancare un pensiero critico attuale che provasse a mettere in discussione l'esistente.
Ciò produce un divario, una sofferenza, una mancanza di senso che mi sembra attraversi tutti gli aspetti della nostra vita.
Noi, con il nostro piccolo festival, e dal nostro punto di vista specifico, vogliamo tentare di capire quali possano essere le strade percorribili per sviluppare una Cultura della diversità e quale Cultura sia possibile praticare oggi.

La tre giorni si chiama "Con la cultura, fuori dal fango": chi animerà il Festival?
Tantissimi autori, lavoratori della cultura, musicisti, addetti ai lavori, editori. Alcuni nomi? Marco Fratoddi, Carlo Infante, il teatro Valle occupato, il Clorofilla Film Festival, il Mei di Faenza Giordano Sangiorgi, Guido Viale, Christian Raimo, Marco Missiroli, i Motus, Stefano Boeri, il Festival di Santarcangelo dei Teatri, Lia Celi, Marcello Lorrai, Luigi Bertaccini, Ennio Ciotta, Pierfrancesco Pacoda e tanti altri.

Il Festival fa parte della campagna "Insieme fuori dal fango", lanciata in seguito all'alluvione che ha causato notevoli danni a diverse case editrici indipendenti italiane. Qual è la situazione attuale del movimento di solidarietà?
La campagna ha portato ad un ricavo di circa 3.000,00 euro da luglio a fine agosto tra donazioni, acquisto e vendita libri di fango. Forse meno di quanto ci aspettavamo ma speriamo con il Festival di muovere qualcosa di molto più grande.
A parte le questioni economiche, il movimento di solidarietà ha invece funzionato tantissimo dal punto di vista dell'organizzazione del Festival che stiamo costruendo tutto a zero euro e con il lavoro di molti volontari.

Come continuare a seguire il vostro progetto?
Sul sito www.ndanet.it, sulla pagina Facebook NdA ilibrifuoridailibri, su Twitter NdA_Interno4.

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Abbiamo posto alcune domande anche ai responsabili della casa editrice CaratteriMobili, tra i partecipanti alla campagna “Insieme fuori dal fango”.

Come state affrontando questa ulteriore sfida in un momento di per sé complicato?
Le conseguenze dell'alluvione per noi sono state pesanti. Non nascondiamo che la prima reazione è stata quella di pensare di abbandonare tutto. Poi ci siamo detti: forse questo è il momento di renderci conto se il lavoro, gratuito, che abbiamo fatto in questi anni ha avuto un senso e se questo senso è condiviso. Così abbiamo lanciato in rete un appello, presto ripreso sia dai quotidiani locali che da molti siti e blog, in cui spiegavamo quello che ci era successo e chiedevamo di sostenerci. La risposta ci ha commosso, al di là dei termini puramente economici (rispetto ai quali la difficoltà, date le dimensioni della perdita, seppure ridimensionata rimane), abbiamo ricevuto gesti di grande e spontanea generosità. Ci siamo quindi detti: ecco il senso di quello che facciamo!

Durante il Festival "Con la Cultura fuori dal fango" di Rimini si discuterà su come uscire insieme "fuori dal fango dell'impoverimento culturale del nostro paese": qual è la cura proposta da CaratteriMobili?
Questa è quasi una domanda da programma politico. Noi non lo sappiamo come si esce dal "fango" che ha travolto la produzione e circolazione culturale di questo Paese. Sappiamo solo che qualunque strategia venga ragionata o progettata, non potrà prescindere dalla dimensione dell'etica delle forme di produzione culturali (dai rapporti di lavoro fino alle forme di contratti) e da quella della collaborazione.

A questo link il programma completo del Festival.

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