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Festival di Roma 2011: “Hysteria” di Tanya Wexler (in Concorso)

Creato il 29 ottobre 2011 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Festival di Roma 2011: “Hysteria” di Tanya Wexler (in Concorso)

 

Il Festival Internazionale del Film di Roma manifesta lo spirito di questa sesta edizione già nelle prime battute. È Hysteria di Tanya Wexler a introdurci nel vivo della kermesse romana e a svelare immediatamente l’attenzione alla commedia riservata quest’anno nella selezione dei film. In lizza nella Selezione Ufficiale – Concorso, il film sull’invenzione del vibratore diverte per il suo approccio brillante e per la singolarità della materia trattata. Hugh Dancy è il giovane e illuminato dottor Mortimer Granville, Maggie Gyllenhaal è Charlotte, figlia progressista e femminista del dottor Dalrymple (Jonathan Pryce), un luminare in medicina femminile e massimo esperto di isteria. Granville perde un lavoro dopo l’altro a causa delle sue idee scientifiche apertamente rivoluzionarie, quando finalmente approda nello studio di Dalrymple. Insieme sostengono il ‘massaggio terapeutico’ praticato fino al parossismo – da non confondersi con l’orgasmo – come soluzione all’isteria e, con un simpatico rigore medico, lo praticano alle loro pazienti. Affaticato dalla crescente mole di lavoro, il promettente Mortimer perde il tocco e viene licenziato. È nello studio dell’amico Edmund (Rupert Everett), affascinato dall’elettricità e dalle sue molteplice applicazioni, che dal piumino elettrico destinato a spolverare nasce il vibratore.

La commedia in costume di Wexler è ambientata nella Londra vittoriana di fine Ottocento, in un periodo dove il perbenismo sociale e culturale inizia a scontrarsi con l’insorgere delle prime idee avanguardiste. Mortimer ne è la prova in campo medico, Edmund in ambito tecnologico, mentre Charlotte, con la sua dedizione ai poveri e il sostegno all’uguaglianza dei diritti, è lo stendardo del pensiero socialista e della lotta culturale. Nel disegnare i personaggi e il quadro narrativo entro cui agiscono e interagiscono, Tanya Wexler non ci riserva nessuna sorpresa di scrittura, e immaginare come andrà a finire la storia è prevedibile senza troppi sforzi. Anche se Mortimer è inizialmente attratto dalla perfetta donna in stile inglese Emily Dalrymple (Felicity Jones), segue il pensiero psichiatrico di Dalrymple secondo cui l’isteria è una nevrosi femminile di natura fisiologica slegata da condizionamenti esterni ed è quasi irritato dall’imprevedibilità dell’indipendente Charlotte, il futuro cambiamento è evidente.

Intenzionalmente privo di particolari affondi, il film predilige la leggerezza gradevole dell’ironia come filtro per osservare la storia e immortalare il cambiamento di rotta introdotto dall’uso dell’impensabile strumento di piacere. La forza del film risiede nell’aver inserito in una cornice comica decorata con la consueta storia d’amore uno scorcio di società che si delinea intorno alla nascita di un oggetto-tabù come il vibratore. Con Hysteria l’invenzione di un aggeggio a servizio della cura di una diagnosi errata si carica di un significato progressista, diventa il simbolo di una rivoluzione volta a sovvertire il pensiero moralista di un’epoca che nega l’erotismo alla donna e a renderle la libertà di conoscere la propria sessualità.

Francesca Vantaggiato

Festival di Roma 2011: “Hysteria” di Tanya Wexler (in Concorso)
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