Raccontare l’Italia attraverso un paradosso. Si può. Lo dimostra l’esordio dietro la macchina da presa della regista e attrice teatrale Emma Dante, che dopo il successo decennale sulle scene, passa al cinema dando una ventata di originalità alla nostra produzione di stampo sociale.
Via Castellana Bandiera, ispirato all’omonimo romanzo della stessa regista, pur presentando le naturali ingenuità delle opere prime, lascia la sensazione di un cinema ricco di idee, coraggioso, personale, capace di rompere i canoni del cinema tradizionale dal suo interno, sfruttandoli per creare qualcosa di assolutamente atipico e anticonvenzionale.
Il paradosso che sta alla base del film è costituito dal suo stesso spunto narrativo. Due automobili guidate da due donne, si ritrovano in una stretta strada di Palermo a doppio senso, una di fronte all’altra, ostruendo vicendevolmente il passaggio. Nessuna delle due automobiliste però è disposta a fare marcia indietro per far passare l’altra. Il film è la storia di questo duello ravvicinato. Un duello che mette di fronte due anime e due personalità tanto simili quanto opposte e che lascia esplodere intorno a sé, nell’arco di un’intera giornata, una serie di dinamiche a catena.
Da questa sorprendente idea di base, la regista esordiente inizia un’indagine sociale della società siciliana che in realtà si fa sineddoche di tutto il paese, della sua situazione attuale, della violenza verbale e fisica che la domina, della crisi di valori e della crisi economica. Ne esce fuori un ritratto da una parte impietoso, dall’altra pieno d’amore e di speranza. Quella piccola strada palermitana, Via Castellana Bandera appunto, diventa sullo schermo, il luogo tanto astratto quanto concreto di una resa dei conti tra passato e presente, tra rimorsi e desideri, tra paure e responsabilità; diventa la metafora di un paese che preferisce non andare avanti pur di non fare un passo indietro.
Emma Dante così firma una pellicola fatta di fisicità, di sguardi, di allusioni, di citazioni, tanto attenta all’impianto formale, semplice ma poetico, quanto al suo sottotesto sociale ed emotivo. E alla fine centra perfettamente il bersaglio. Via Castellana Bandiera è cinema che sa osare senza presunzione, in punta di piedi, sottovoce. E’ l’opera di una grande artista che, a prescindere dal mezzo che utilizza, sa sempre dire la sua senza mai perdere la cifra stilistica personale.
Straordinaria la prova dell’intero cast, ma su tutti segnaliamo la perfomance quasi muta di Elena Cotta, un’attrice che con un solo sguardo sa trasmettere un universo di emozioni che mille parole non saprebbero trasmettere.
Buona la prima per il cinema italiano a Venezia 70!
Foto di Federica De Masi per Oggialcinema.net
di Antonio Valerio Spera per Oggialcinema.net