Festival MITO Settembre Musica, Orchestre National de France, a Milano e Torino per i concerti inaugurali
Festival MITO Settembre Musica inaugura al Teatro Regio di Torino e al Teatro alla Scala di Milano la sesta edizione. TORINO, 5 SETTEMBRE: TEATRO REGIO, ORE 21: Claude Debussy, Prélude à l’aprés-midi d’un faune, Ibéria, da “Images” per orchestra e La Mer, tre schizzi sinfonici e di Maurice Ravel La Valse, poème chorégraphique - MILANO, 6 SETTEMBRE: TEATRO ALLA SCALA, ORE 21 Claude Debussy, Images, Prélude à l’aprés-midi d’un faune, e La Mer, tre schizzi sinfonici e di Maurice Ravel Suite n. 2, dal balletto Daphnis et Chloé. > c. stampa Mara Vitali Comunicazione > Il Festival MITO SettembreMusica inaugura con un duplice appuntamento dell’Orchestre National de France diretta da Daniele Gatti, il 5 settembre al Teatro Regio di Torino e il 6 settembre al Teatro alla Scala di Milano. I due appuntamenti, che hanno registrato il tutto esaurito, danno il via all’inizio del Festival che, sotto la direzione artistica di Enzo Restagno, si svolge ogni anno nel mese di settembre, usufruendo di quasi 90 location tra teatri, auditorium, chiese, cortili e piazze di Torino e Milano, con l’obiettivo di porsi all’avanguardia nei processi di integrazione tra sistemi culturali cittadini. >>
Una caratteristica di MITO è la varietà di generi musicali che trovano spazio nel cartellone, dalla classica al jazz, dal pop alla musica contemporanea e alla world music, a cui si aggiungono incontri, tavole rotonde, proiezioni di film e un programma educational, che oltre a spettacoli per bambini e ragazzi offre incontri guidati per avvicinarsi alla musica: MITO presenta 190 appuntamenti, di cui 89 a ingresso gratuito e registra il coinvolgimento di oltre 4100 artisti e 28 nazioni. Non solo le due inaugurazioni sono andate sold out prima dell’inizio del Festival: a Torino gli spettacoli della Stefano Pastor Group (10/9), di Peppe Servillo con il suo Memorie di Adriano (11/9), di Uto Ughi con i Filarmonici di Roma (15/9) e di Paolo Conte (21/9); a Milano gli appuntamenti esauriti sono il Concerto in Si be-bolle di Michele Cafaggi (8/9), Ricordando Astor Piazzolla con Daniele di Bonaventura e la Vertere String Quartet (9/9), il concerto degli Of Monsters and Men (16/9), quello di Paolo Fresu e Uri Caine (17/9) e anche nel capoluogo lombardo non si trovano più biglietti per il concerto di Paolo Conte (22/9).
Per coloro che non sono riusciti ad acquistare i biglietti per le due inaugurazioni del Festival MITO sarà possibile ascoltare in diretta su Rai Radio3 il concerto inaugurale torinese del 5 settembre e godere della direzione scaligera del Maestro Gatti in live streaming – dal sito www.mitosettembremusica.it – il giorno successivo. Il Maestro Gatti sarà anche protagonista di un incontro pubblico con ingresso gratuito presso Casa Cardinal Schuster a Milano proprio il pomeriggio del 6 settembre, alle ore 15, appena prima del suo concerto al Teatro alla Scala: la conferenza, trasmessa anche il live streaming sul sito, sarà coordinata da Carla Moreni con Francesca Colombo e Francesco Micheli.
I programmi delle due inaugurazioni:
TORINO, 5 SETTEMBRE: TEATRO REGIO, ORE 21
Claude Debussy, Prélude à l’aprés-midi d’un faune, Ibéria, da “Images” per orchestra e La Mer, tre schizzi sinfonici e di Maurice Ravel La Valse, poème chorégraphique
MILANO, 6 SETTEMBRE: TEATRO ALLA SCALA, ORE 21
Claude Debussy, Images, Prélude à l’aprés-midi d’un faune, e La Mer, tre schizzi sinfonici e di Maurice Ravel Suite n. 2, dal balletto Daphnis et Chloé
I due concerti inaugurali danno anche l’avvio alla vasta rassegna di concerti che il Festival dedica a Claude Debussy nel 150enario della nascita. Un’ampia monografia, che parte dal centro forte delle sue composizioni sinfoniche, scritte e completate nell’arco di due decenni attorno al fin de siècle, tra il 1892 e il 1912.
“Quando uno non può permettersi di viaggiare, deve supplire con l’immaginazione” aveva scritto Debussy nel 1903 all’amico André Messager e, infatti, l’immaginazione, l’attività della memoria, il ricordo e le libere associazioni sono elementi fondamentali nelle sue composizioni. Images, composto tra il 1905 e il 1912, evoca nelle sue tre parti Gigues, Iberia e Ronde du printemps l’immagine di tre paesi, la Scozia, la Spagna e infine la Francia. La parte centrale, Iberia, come in un struttura di cerchi concentrici, è a sua volta composta da tre parti, Par les rues et les chemins: Sevillana, Les parfums de la nuit, Le matin d’un jour de fête.
Il Prélude à l’aprés-midi d’un faune, composto tra il 1892 e il 1894, trae ispirazione da un testo del poeta Stéphan Mallarmè, il quale aveva ammesso Debussy ai suoi celebri martedì letterari. La composizione, nonostante la sua forma “fluttuante” e ambigua, appare organicamente tenuta dal ritorno – sempre variato – del motivo del flauto quale immagine sonora del fauno. L’elemento dell’acqua è presente in molte composizioni di Debussy, delle quali La Mer è sicuramente la più famosa. I titoli dei tre schizzi de La Mer - scritto tra il 1903 e il 1905 – De l’aube à midi sur la mer, Jeux de vacue e Dialogue du vent et de la mer, non sono da considerarsi un “programma”, ma suggestioni o evocazioni.
Orchestre National de France
Daniele Gatti, Direttore Musicale
Daniele Gatti si è diplomato al Conservatorio di Milano in composizione e direzione d’orchestra. È Direttore musicale dell’Orchestre National de France dal settembre 2008 e dal settembre 2009 Conductor Laureate della londinese Royal Philharmonic Orchestra (di cui era stato Direttore musicale nei tredici anni precedenti). Tra gli incarichi ricoperti in passato, quello di Direttore principale della Opernhaus Zürich (2009-2012), di Direttore musicale al Teatro Comunale di Bologna (1997-2007) e all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma (1992-1997), nonché di Direttore ospite principale della Royal Opera House a Londra (1994-1997). Ha un rapporto privilegiato con i Wiener Philharmoniker e con la Royal Concertgebouw Orchestra, essendo presente nelle loro stagioni e in numerose tournée internazionali. Dirige le più importanti orchestre americane e tedesche, tra le quali la New York Philharmonic, la Boston Symphony Orchestra, la Chicago Symphony Orchestra, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, i Münchner Philharmoniker e la Philharmonia Orchestra. Daniele Gatti ha diretto numerose nuove produzioni a Vienna (Simon Boccanegra, Moses und Aron, Otello, Boris Godunov, Lulu), a Monaco di Baviera (Aida, Fidelio), a Zurigo (Falstaff, Parsifal, Otello, Die Meistersinger von Nürnberg, Mathis der Maler), al Teatro alla Scala (Lohengrin, Don Carlo, Lulu), e a Londra (Falstaff). Ha diretto al Festival di Bayreuth inaugurando l’edizione 2008 con Parsifal (spettacolo ripreso per i tre anni successivi). Dopo Elektra del 2010, torna nell’edizione 2012 al Festival di Salisburgo per dirigere La bohème (nuovamente alla testa dei Wiener Philharmoniker) e un concerto sinfonico con la Gustav Mahler Jugendorchester (all’interno di una tournée europea). Con l’Orchestre National de France ha concluso il ciclo dedicato all’integrale delle opere di Mahler al Théâtre du Châtelet e diretto Parsifal in forma di concerto al Théâtre des Champs-Elysées. Nella stagione in corso dirigerà i Wiener Philharmoniker a Vienna e in una tournée europea che toccherà anche l’Italia a ottobre. Il programma comprenderà l’intero ciclo delle sinfonie di Johannes Brahms, quale celebrazione del bicentenario della fondazione della Società degli Amici della Musica di Vienna, di cui Brahms fu direttore musicale. Gli appuntamenti italiani: due date a Bolzano e una a Stresa con la Gustav Mahler Jugendorchester, la doppia inaugurazione di MITO SettembreMusica con l’Orchestre National de France e la già citata tournée con i Wiener Philharmoniker a ottobre (due date a Torino e una a Verona). Nell’ottobre 2013 sarà di nuovo in Italia per una serie di concerti e a dicembre inaugurerà la stagione scaligera con La traviata, culmine delle celebrazioni milanesi dell’anno verdiano. Tra i prossimi appuntamenti più importanti all’estero: la Nona Sinfonia di Mahler con la Royal Concertgebouw Orchestra, il Requiem di Verdi con la Boston Symphony Orchestra a Boston (gennaio), con la Philharmonia Orchestra a Londra (aprile) e con l’Orchestre National de France a Parigi (giugno). Inoltre a febbraio sarà al Metropolitan di New York per una nuova produzione di Parsifal. A marzo, di nuovo a Boston con la Boston Symphony Orchestra, dirigerà due diversi programmi, dedicati rispettivamente a musiche di Wagner e Mahler; gli stessi si ripeteranno alla Carnegie Hall di New York nel mese di aprile. Con l’Orchestre National de France, dirigerà in autunno l’intero ciclo delle sinfonie di Beethoven, ritornerà a maggio al Musikverein di Vienna, per dirigere due programmi, uno dedicato alla musica sacra (Petite messe solennelle di Rossini), l’altro a musiche di Ravel e Stravinskij; a giugno infine la tournée in Spagna con musiche di Verdi e Wagner, ancora in occasione delle doppie celebrazioni. Ha firmato un contratto in esclusiva con Sony Classical, per cui è recentemente uscito il primo cd, con l’Orchestre National de France, interamente dedicato a Debussy.
Formazione di Radio France, l’Orchestre National de France è stata, nel 1934, la prima orchestra sinfonica stabile di Francia. Il suo primo direttore, Désiré-Emile Inghelbrecht, ne ha fondato la tradizione musicale, proseguita dopo la guerra da Manuel Rosenthal, André Cluytens, Roger Désormière, Charles Munch, Maurice Le Roux e Jean Martinon. A Sergiu Celibidache, primo direttore ospite dal 1973 al 1975, succede Lorin Maazel che ne diventerà direttore musicale. Dal 1989 al 1998, Jeffrey Tate occupa il posto di primo direttore ospite, poi Charles Dutoit e Kurt Masur quello di direttore musicale. Dal 2008 è condotta da Daniele Gatti. Oltre alla propria stagione a Parigi, in particolare al Théâtre des Champs-Elysées dove è in residenza, l’Orchestre National de France si esibisce ogni anno nelle grandi capitali mondiali. Quest’autunno, dopo l’inaugurazione di MITO, si recherà come ogni anno al Musikverein di Vienna, poi a Barcellona e Madrid. Nelle prime due settimane di novembre eseguirà cinque concerti diretti da Gatti con l’integrale delle sinfonie di Beethoven, affiancate a ogni concerto da una prima esecuzione di un compositore francese (Guillaume Connesson, Bechara El Khoury, Bruno Mantovani, Fabien Waksman, Pascal Zavaro) su commissione di Radio France. Per il centenario del Théâtre des Champs-Elysées, l’Orchestre National de France vi terrà ventisette concerti, fra i quali Le Sacre du Printemps, a cent’anni dalla sua prima esecuzione. In occasione delle celebrazioni per il bicentenario di Verdi, Daniele Gatti ha scelto di interpretare il Requiem al Théâtre des Champs-Elysées, con Barbara Frittoli, Sonia Ganassi, Fabio Sartori e Matti Salminen; la programmazione prevede anche, a Parigi e in tournée, la Petite messe solennelle di Rossini con Anna Caterina Antonacci, Marie-Nicole Lemieux, Celso Albelo e Carlo Colombara. L’Orchestre National de France può essere orgogliosa di aver tenuto a battesimo le prime esecuzioni di alcune grandi opere del XX secolo: Le soleil des eaux di Pierre Boulez, la Turangalîla-Symphonie di Messiaen (1950, prima francese), Déserts di Edgar Varèse, la cui esecuzione fu un memorabile scandalo (1954), Jonchaies di Iannis Xenakis (1977); di Henri Dutilleux ha eseguito la Première Symphonie (1951), Timbres, Espace, Mouvement (1978), L’Arbre des Songes con Isaac Stern (1985), Sur le même accord (2003, prima francese con Anne-Sophie Mutter), Correspondances per voce e orchestra e Le Temps l’Horloge con la direzione di Seiji Ozawa e Renée Fleming (2008). Si può trovare la programmazione dell’Orchestra su France Musique, e molti concerti sono trasmessi sulle reti radiofoniche europee. Numerose incisioni discografiche costellano il percorso dell’Orchestra: tra le più recenti vi sono Pelléas et Mélisande con Bernard Haitink, Le Temps l’Horloge con Renée Fleming e Seiji Ozawa, un album consacrato a Debussy con La Mer, il Prélude à l’après-midi d’un faune e Images sotto la bacchetta di Daniele Gatti.
23 Febbraio 1895, Claude Debussy a Pierre Louÿs:
“Sto lavorando a cose che saranno comprese solo dai nipotini del XX secolo”
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