Festivale di Venezia – Recensione Film Philomena

Creato il 01 settembre 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Philomena di Stephen Frears è un piccolo gioiello che ci riconcilia con il cinema. Che in questo caso è un cinema classico, lineare, costruito solidamente su una regia composta, priva di fronzoli e virtuosismi, su una sceneggiatura compatta e incentrata sui personaggi, ed infine sulle interpretazioni degli attori, capaci di restituire con intensità le emozioni dei loro personaggi.
Ispirato al libro di Martin Sixsmith, The Lost Child of Philomena Lee, che racconta le vicende reali di una donna irlandese alla ricerca del figlio sottrattole dalle suore cinquant’anni prima perché frutto di un amore extramatrimoniale, il film di Frears ha il sapore di una narrativa cinematografica ormai rara nel panorama contemporaneo, quella che con semplicità sa riportare sullo schermo una storia, senza cercare insistentemente un’estetica accattivante ed originale. La forza di Philomena sta quindi nella sua asciuttezza, nella sua essenzialità, nella sua capacità di scorrere sullo schermo come fosse la vita stessa, non offrendo mai in nessun frangente la possibilità di concentrarsi su qualcosa che non sia il racconto messo in scena, che non siano le emozioni dei personaggi. Una qualità, questa del film, i cui meriti vanno rintracciati in tutti i reparti tecnico-artistici. Da una parte nel tocco felice di Frears, un autore che si mette completamente al servizio della storia, che sa tratteggiare i personaggi con delicatezza sfuggendo ogni genere di patetismo; dall’altra nella sceneggiatura equilibrata di Steve Coogan, anche coprotagonista del film nel ruolo del giornalista Sixsmith, e di Jeff Pope, in grado di condire di ironia il racconto di una vicenda drammatica come quella vissuta da Philomena; da un’altra ancora nella straordinaria perfomance del cast. Un cast capeggiato da una sontuosa, immensa Judi Dench, nel cui sguardo pensieroso e rassicurante si racchiude tutta l’anima dell’opera. L’attrice inglese ci regala infatti un’altra perla da annoverare nella sua straordinaria carriera: mai sopra le righe, perfetta trasmettere un’emozione con un solo gesto, un solo movimento del viso, il premio Oscar si mostra sullo schermo nel ritratto umano e pieno di verità di una donna alle prese con il suo passato e i suoi rimorsi, con i suoi sentimenti nascosti e la sua voglia (materna) di riscatto.
Philomena procede così con eleganza nel suo percorso narrativo, non perde colpi per tutti i novanta minuti della sua durata. Commuove, diverte, tocca al cuore. E alla fine ci lascia con un sorriso. Un sorriso di soddisfazione e di malinconia. Chapeau.

foto Federica De Masi © Oggialcinema.net
di Antonio Valerio Spera per Oggialcinema.net


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