Fiabe: il (non) lieto fine

Da Sara Ferrari
E vissero per sempre felici e contenti.Fine.

Quante volte abbiamo sentito questa frase? Quante volte ci siamo persi nelle magiche vie di quel regno molto molto lontano? Quante volte ci siamo addormentati ascoltando la storia di Biancaneve o Cappuccetto Rosso? Ma soprattutto quante volte ci siamo incantati davanti alle splendide interpretazione che Disney ha saputo dare? 
La credenza comune è che le fiabe altro non siano che storielle, più o meno lunghe, raccontate per intrattenere i bambini. La realtà è ben diversa: alle spalle vi è una lunga tradizione orale, tramandata di generazione in generazione, che col tempo si andò a modificare e a mescolare con gli eventi narrati in un'altra fiaba, fino alla creazione di ulteriori racconti.Raccontate da contadini e montanari, attorno ad un focolare, descrivono la vita della povera gente, le credenze, il modo di pensare e di immaginare. Gli aspetti della vita reale si mescolano con la fantasia in un mondo senza tempo dove tutto risulta possibile. 
Le storie, ma soprattutto i finali e il tanto amato lieto fine, come noi li conosciamo, sono il risultato di una modifica apportata negli ultimi secoli per proteggere i bambini da una realtà che si presentava troppo cruda e violenta. Lo scopo delle fiabe, infatti, va ben oltre l'intrattenimento e il diletto dei bambini. Di grande importanza nelle varie culture europee, avevano il compito di istruire alla vita.
Non sempre le cose vanno come vorremmo e questo i bambini dovevano impararlo e capirlo.
Biancaneve
Biancaneve non viene svegliata dal bacio del principe. Durante il trasporto della bara nel suo castello, uno dei servitori inciampa e il feretro rotola giù per la collina, il corpo della principessa ruzzola fuori e il pezzo della mela avvelenata incastrata esce dalla bocca. Biancaneve si sveglia, e si innamora del principe.
Fissata la data delle nozze, viene invitata anche la Regina, ma non le viene detto il nome degli sposi. Giunta al matrimonio rimane stupida di vedere Biancaneve ancora in vita. Il Principe allora ordina che due scarpe di ferro arroventate vengano fatte indossare alla malvagia sovrana, la quale è costretta a danzare fino alla morte.
Vi è una seconda versione che vede la Regina rinchiusa per sempre in una prigione oscura, dalla quale nessuno la liberò mai.
La SirenettaIl principe si sposa, ma non con la Sirenetta, bensì con un'altra donna. Ariel sa di essere condannata: non essendo riuscita a far innamorare di se Erik è destinata a morire. A questo punto le sorelle le consegnano un pugnale con cui deve uccidere il principe, e per sopravvivere, bagnarsi i piedi col suo sangue. Ella tuttavia non riesce a uccidere il suo amato, così al sorgere del sole si getta in acqua, trasformandosi in spuma di mare.
La sua bontà viene però premiata e si trasforma in una creatura dell'aria con un'anima e la promessa che dopo 300 anni sarebbe andata in Paradiso.

Tremotino
Le versioni di questa fiaba sono molte, una di queste vede il piccolo gnomo infuriarsi nel momento in cui la ragazza scopre casualmente il suo nome e, preso dall'ira, le strappa una gamba.

Hansel e Gretel
Una delle versione, o per lo meno quella che conosco io, è quella in cui la strega riesce a mangiarsi i due fratelli, ma ne esiste anche un'altra, dove la strega in realtà è un demone, anch'esso desideroso di mangiare i due ragazzini, ma solo dopo averli dissanguati.


Cenerentola
Le sorellastre pur di infilarsi la scarpetta arrivano a tagliarsi le dita dei piedi. Il trucco però non funziona, il principe nota il sangue e decide di punirle per la loro crudeltà, ordinando a dei corvi di beccare e cavare loro gli occhi.

Cappuccetto Rosso
Esiste una versione raccontata da Perrault nel 1697, dove sono presenti espliciti riferimenti sessuali: il lupo, nascosto sotto le coperte, invita la bambina a spogliarsi e a sistemarsi nel letto con lui, per poi divorarla. Una seconda versione, tramandata oralmente, dice che il lupo induce Cappuccetto rosso a mangiare i resti della nonna.La terza versione, di sicuro la meno cruenta, vede il cacciatore uccidere il lupo, ma non riesce a salvare la piccola.
Tanti autori, primi fa tutti i fratelli Grimm, hanno trascritto le innumerevoli versioni che di bocca in bocca sono giunte fino a noi.
Personalmente trovo molto più interessanti e reali le versioni originali, anche se non smetterò mai di amare la trasposizione che Walt Disney ha dato a questi "manuali di vita".  




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