Fiamme gialle per te, ho mandato stasera

Creato il 23 febbraio 2012 da Ciro_pastore

Come il sistema opera nel dettaglioFIAMME GIALLE PER TE, HO MANDATO STASERASeconda parte dell’intervista alla piccola Pollyanna(resoconto semiserio e fantasioso di un'intervista... impossibile) Prosegue l’intervista alla piccola PollyAnna. Dopo le già interessanti rivelazioni contenute nella prima parte, cerchiamo di dare un quadro più dettagliato delle modalità con cui viene concretamente praticata la oliatura.Allora, Signora PollyAnna, vuole essere un po’ più dettagliata nel descriverci il contesto nel quale vengono a crearsi le condizioni per una collusione fra oliatore ed oliato?Ora Lei mi chiede di entrare nel vivo del fenomeno ma devo confessarle che sono un po’ restia a descriverlo nel dettaglio, non vorrei rilevare fatti che in qualche modo possono ritorcersi contro di me. Non vorrei che qualche scaltro lettore potesse individuarmi, capisce?Capisco, ma sa bene che i nostri lettori desiderano particolari diciamo così operativi. Faccia uno sforzo e ci regali qualche chicca, suvvia…Diciamo, allora, che tutto nasce quasi per caso e poi, in una escalation sempre più tumultuosa, il sistema si consolida e diventa quasi routinario. Per prima cosa, bisogna brigare per farsi destinare ad una posizione in cui sia possibile allacciare rapporti privilegiati con gli oliatori. Questi, con l’esperienza di anni, sanno come lentamente iniziarti alle migliori tecniche. Personalmente, ho iniziato molti anni fa partendo dai gradini più bassi dell’organizzazione ma, con un po’ di malizia e tanto pelo sullo stomaco, sono riuscita a “guadagnarmi” la collocazione in uno dei gangli vitali. Insomma, ho ricevuto una “spintarella” che mi sono guadagnata in… punta di scrivania. Sia comprensivo, non mi faccia aggiungere altro. Da quel piccolo ma potente osservatorio, ho iniziato la mia carriera di oliata. Inizialmente, erano piccole attenzioni, non richieste da me peraltro, ma poi, pian piano, le prebende sono diventate interessanti e quasi dovute.Ma su cosa si basa tanta generosità da parte degli oliatori?Beh, innanzitutto, la discrezionalità, appannaggio implicito di chi sceglie una ditta piuttosto che un’altra, determina una sorta di concorrenza sleale. L’oliatore che non si adegua al meccanismo è praticamente fuori dai giochi. Chi, invece, lo sa maneggiare con cura e senza parsimonia ottiene un vantaggio competitivo. Il sistema dell’aggiudicazione delle forniture prevede un limite (25mila euro n.d.r.) entro il quale la discrezionalità del buyer è pressoché assoluta. Inutile dirle che nell’ambito di quella discrezionalità si riscontra la spinta a creare un saldo rapporto affettivo tra oliatore e buyer. Rapporto che determina gioco-forza una promiscuità d’intenti che viene generosamente ricompensata.Ma nessuno si accorge di questo rapporto anomalo, nessuno sente la “puzza del miccio”, come si dice dialettalmente?Assolutamente no, anche chi deve controllare è in tutt’altre faccende affaccendato. E poi, chi volete che possa mai sospettare di me, l’ultima ruota di un carro molto grande e parecchio corazzato? Insomma, ognuno tende a rispettare le aree d’influenza altrui, e così tutto fila liscio come l’olio, appunto. Qualche volta, mi è capitato che un collega abbia tentato di sfilarmi le polpette dal piatto, ma il pretestuoso attacco è durato poco. Nel nostro lavoro facciamo a gara a chi ha più da fare, letteralmente “ci rubiamo il lavoro” dei nostri colleghi. A me capita che se parto per un viaggio al ritorno trovo che hanno provato ad esautorarmi da qualche settore, ma io prontamente mi faccio sentire e ristabilisco la situazione. Cu mmè nun se pazzeie, e spezz’ e’ mmane…Proprio un bell’ambientino, non c’è che dire…In fondo, li comprendo, farei anche io lo stesso con loro, se potessi… Ma il mio ruolo non mi consente “usurpazioni”, devo solo tentare di mantenere intatto il mio piccolo, ma proficuo, feudo che negli anni mi sono ritagliata con tanta fatica (anche extra, capisce a mmè). Ho faticosamente intessuto rapporti esterni ed interni per consolidare il mio piccolo business. Non cerco avventure espansionistiche ma non ammetto intrusioni,altrimenti so’ mazzateHa avuto dei maestri o si ritiene un’autodidatta della oliatura?Beh, maestri non direi. Certo, mi sono ispirata ad una scuola di pensiero e, poi, modestamente l’ho personalizzata. Come Le dicevo, (nella prima parte dell’intervista n.d.r.), in questo campo nessuno inventa niente, ma tutti sono tributari, nei confronti di chi li ha preceduti, di un background culturale di inestimabile valore. Come ho provato a spiegare, si tratta di piccoli comportamenti quotidiani che sono regolati da leggi non scritte ma irrinunciabili. L’omertà totale, ad esempio, è un valore imprescindibile. È vero, io qualche volta, nel talamo ho raccontato più di quello che dovevo ma confermo che, nemmeno davanti al Giudice Supremo, racconterei i dettagli.Ma perché, teme che ci sia una possibilità di essere chiamata a breve a rispondere a domande da parte del Giudice Supremo? Lei mi pare ancora tutto sommato giovane per temere che il trapasso sia prossimo, no?La ringrazio, lo prendo come un complimento. Diciamo che qualcuno prima o poi potrebbe avere la curiosità di scandagliare nei meandri della mia memoria, ma credo che sarà impossibile ricavarne alcunché. In ogni caso, dovessi esservi costretta, a quel punto penso che adotterei la tecnica del “muoia Sansone con tutti i Filistei”, capisce cosa intendo, no?Continua…